venerdì, novembre 30, 2007

Che ne sai tu di un campo di grano...?

Ho aperto le imposte della porta-finestra del terrazzo e sono rimasta ad ascoltare il vento che soffiava giù, nel giardino.
Non so, forse un po' di quel vento mi è rimasto dentro e adesso è come se mi rombasse nel cuore. E mi è rimasta dentro anche la pioggia, e il freddo e qualche nuvolone oscuro, di passaggio.

C'era una promessa di inverno nell'aria e di tutte quelle che il tempo lascia è la più pericolosa. I giorni sempre più brevi e la luce sempre meno calda non fanno per me, vorrei averli solo sognati, come sollievo all'arsura in un campo, d'estate.
Che malinconia, la metereopatia...

giovedì, novembre 29, 2007

Niente è più affascinante di una chiave, finchè non scopriamo cosa apre.


Italiani popolo di ricercatori! Nel senso più bislacco del termine, se me lo concedete... Oggi giochicchiavo con quel mirabolante strumento che è shinystat e mi divertivo a scoprire quali stupefacenti chiavi di ricerca avessero condotto navigatori ignari della rete, da google al mio maldestro sito. E' stata un'interessante escursione tra stralci di pensieri, desideri accennati e perplessità di ogni sorta con le quali il mio blogghino raramente aveva a che fare. Ma non indugio oltre e riporto subito qualche fatto. C'era davvero di tutto. Certe cose me le aspettavo, come per esempio che chiunque ultimamente avesse cercato informazioni su delle lettere, sia stato giudiziosamente condotto qui dal motore di ricerca: lettere d'amore, di ragazze stupide, di solitudine, d'amore particolare (?), di perdono, dolci...E io che pensavo che le lettere non le scrivesse più nessuno, e invece c'è chi cerca le istruzioni 0_0. C'era poi chi cercava simpatiche esclamazioni, tipo "Ammazza la vecchia" o "Siam streghe!" ma sono state le domande, che gli italiani pongono a google come all'oracolo di Delfi, che mi hanno maggiormente colpita. Domande tecniche: "Esistono calamite che fanno male?" . Domande sociologiche: "Come si fa a capire quando una ragazza ti viene dietro?". Domande di cui nessuno vuole conoscere la risposta: "La mia ragazza si sente fredda, cosa significa?" Domande che neanche il mago Otelma: "Sogni: cosa svelano?" E l'immancabile domanda indiretta- retorico- esistenziale "A volte mi chiedo se esistano ancora valori assoluti". Per me è stato molto interessante scoprire che se che se s digita su google la frase "Tutto e più sui viaggi mentali" il secondo link che propone è quello per questo blog...lo avreste mai detto o_°? Ma in tutto questo non poteva mancare una di quelle frasi che fanno capire che là fuori c'è qualcuno capace di elaborare pensieri che avresti voluto elucubrare tu: per me è colui/colei che ha scritto questo "ho fatto degli errori nella mia vita mi vengono in mente e mi esauriscono".
Meditate gente, meditate.

martedì, novembre 27, 2007

Autoritratto

Vorrei aver imparato a disegnare. E invece sembra che l'unica cosa che possa fare con una matita sia scrivere. Oggi pensavo a quale potrebbe essere il modo più opportuno di fare un autoritratto di parole. Potrebbe essere il più realistico possibile, a partire dalla descrizione fisica, e quindi dovrei elencare tutti i miei particolari, dai capelli ricci alle lunghe dita delle mani. Oppure potrebbe essere un quadro impressionista, con forme indistinte e macchie di colore e dovrei almeno accennare alla mia pelle pallida e agli occhi verdi. Una descrizione un po' cubista necessiterebbe di un accenno al mio profilo greco- per così dire del mio naso- o magari, passando a forme più astratte e concettuali, potrei rivolgermi al'interiorità del mio essere e dire come sono a volte sognante, come sono, a volte, Lieve... Perchè è così che sono.
E li fuori? Qualcuno ha voglia di lasciare su queste pagine qualche pennellata di sè? ;-)

domenica, novembre 25, 2007

Il gabbiano

"Cosa sono i sogni?" chiese il figlio di Lia alla sua balia, con la voce infantile spezzata dal sonno.
"Sono fiabe dimenticate, storie perdute, abbandonate" rispose lei dolcemente "Ogni sogno é un mondo che raggiungiamo nel sonno, quando le nostre anime volano sulle ali degli uccelli. Da quando sono giunta in questa casa, la mia anima viaggia con un gabbiano. Non saprei dire perché, ma da questa camera che da sul mare ogni notte partiamo per terre lontane e sono nuovamente qui quando il sole irrompe nel giorno. Solo una volta ho rischiato di non tornare e di recidere il filo che mi ancorava qui. Simile ai bimbi delle fiabe che smarriscono la via di casa sedotti dai richiami delle fate, ho rischiato di perdermi nelle nebbie dei sogni, ammaliata da voci che non potrò mai dimenticare."
Il bambino si agitò nel lettino, deciso ad ascoltare la nuova storia.
"Il gabbiano é arrivato come ogni sera, le piume bianche confuse nella luce della luna. L'ho visto posarsi lieve sulle lenzuola di seta mentre già mi assaliva un noto torpore. Cullata dal respiro del bimbo nel letto accanto al mio, assopita dal profumo di sandalo e di lavanda del guanciale, la parte che custodisce la mia più profonda essenza é volata nelle terrre dell'Eterno Crepuscolo, dove non c'é conoscenza e non c'é dolore. Lì ho visto le danze del Popolo Minuto, i suoi giochi sulla riva del lago. Ho visto esseri di bellezza infinita invitarmi a ballare. Il ritmo dei tamburi era tutt'uno con il mio cuore e quando la musica cessò per un attimo fu come morire. Ma mani leggere mi condussero al banchetto nel bosco, fra cibi squisiti, aromi di incensi e foglie di agrifoglio. Seguiva i miei passi un uomo dall'aria cortese. Non aveva armi con sé ma lo distinguevano i lineamenti decisi di un guerriero. Quando ci venne offerto del vino, con gli occhi mi supplicò di non bere.
- É il succo dell'oblio- Sussurrò, e presami per mano si lanciò in una corsa furiosa tra gli alberi. Mille voci argentine ci inseguivano, rabbiose e confuse ma molto vicine. Io mi affidai al cavaliere come a un amico da tempo noto, senza neanche chiedere dove andavamo e se era davvero possibile trovare un riparo in quel paese fatato. Giungemmo sulla riva del mare, un cielo plumbeo si specchiava sulla superficie delle onde in tempesta e di colpo vidi l'uomo accasciarsi sulla sabbia, colpito in petto da una freccia d'oro. Morì tra le mie braccia... Un falco dalle piume lucide comparve nel cielo, rimasi un istante incantata a contemplare il suo volo e nella testa mi nacque un pensiero.

- Cercalo nel mondo dei tuoi ricordi, quello oltre il mare- Diceva.
Gli esseri magici erano intorno a me, decisi a ricondurmi nella città nella foresta, ma questa volta sapevo cosa avrei perduto andando via con loro e non ero disposta a pagare il prezzo. Sollevai le braccia e chiamai il gabbiano. Mi destai nel mio letto che non era ancora giorno e da allora cerco l'uomo del sogno..."
La balia sorrise guardando gli occhi del piccolo chiudersi sempre più.
"E non sei triste?" chiese il bambino con l'ultimo sforzo di volontà.
"No bimbo caro. Perché so che il mio destino é da questa parte del mare. E ora dormi".
Un pettirosso si fermò un istante sul davanzale della finestra e si rituffò nel cielo, volava sereno.

venerdì, novembre 23, 2007

Kitchen

Kitchen è il titolo di un libro che mi è sempre piaciuto molto. Neanche a dirlo la protagonista ama la cucina, il luogo più accogliente della casa, dove addirittura dorme, in cerca di conforto, quando perde la sua famiglia. La cucina è un luogo in cui creare, sperimentare, riuscire, migliorare, fallire. Tutte le sue cucine corrispondono a una fase della vita e dalla cucina capisce qualcosa delle persone che le sono vicine. Diversamente da quanto si potrebbe immaginare è un libro colmo di incanto e di mistero, che racconta di una ragazza pragmatica che affronta un mondo inaspettato, in compagnia di personaggi sopra le righe ma che impara a conoscere per quello che sono e non per quello che sembrano.
Niente, forse mi piaceva perchè insegna che ci può essere amore nel modo in cui si taglia una zucchina, rabbia nel pulire un pavimento, magia nel vedere una luce a una finestra e che-forse, tutto quello che cerchiamo è a portata di mano, magari non in una cucina, ma chissà che non sia alla porta accanto.

mercoledì, novembre 21, 2007

Piccoli omicidi tra amici


Ma non solo quelli.
Si sa che in branco l'essere umano si trasforma, ma non sempre in peggio. Lasciamo alla TV e ai giornalisti i resoconti sui reati di gruppo e parliamo invece di quando la giusta compagnia ci ha fatto fare quelle cose un po' matte, un po' stupide ma innocenti e divertenti, che un giorno racconteremo ai nipotini, o anche no. Per esempio, io e due amiche quest'estate ci siamo sedute al tavolo con un gruppo di turisti muniti di cartellini numerati, e insieme
abbiamo dato i voti alla gente che passava per il corso pricipale di Lipari. Quando qualcuno vedeva una persona che gli piaceva la nominava con frasi tipo "La ragazza con il vestito rosso", oppure "Il ragazzo con il cappellino giallo", "Papà con bambino"...gli altri individuavano il soggetto e su le palette...
Naturalmente ci sono le imprese di gioventù, come quando con fratellini e cuginetti si dormiva sotto l'albero di natale, o anni dopo, in vacanza con gli amici in qualche zona scalcagnata del mondo, noleggiando una macchina dall'aspetto al contempo truzzo e decrepito che a malapena partiva (vorrei poterla mostrare...meritava e capireste perchè l'ho citata). Ancora ricordo una certa notte di capodanno, ci siamo ritrovati in una dozzina a cantare il motivo di un valzer, per strada, e ad aprire le danze sotto le luci della torre Eiffel. Ricordo gavettoni, e chitarre, pedalò notturni e altre vicende, e sorrido. Molti di quei volti che rivedo sono gli stessi che ho accanto adesso, altri invece sono di persone che ho dimenticato ma ciò che mi fa stare bene è il pensiero di aver condiviso una risata, un sogno infantile, un desiderio di avventura, con qualcun altro. Perchè è condividendo che ci si sente più vivi.

martedì, novembre 20, 2007

Fatti non foste a viver come bruti...


Il lavoro nobilita l'uomo, ma in tempi come i nostri in cui è quanto mai scarso, fortunatamente non è il solo elemento a decretare le nostre virtù.
Avete capito di che sto parlando? Si tratta di tutte "le altre cose" a cui indirizziamo le nostre aspirazioni e la nostra passione quando il tempo ce lo permette.
Mi piace immaginare che in un mondo ideale tutti potremmo essere chi desideriamo. E sarebbe un mondo assai più colorato, pieno di mimi, pittori, saltinbanchi, creatori di origami, marionettisti e fotografi di nuvole. Attività inutili, è vero, ma trovo che nell'effimero e nell'insensato a volte si nasconda una grande pace. Rispetto a tutte le attività che portiamo avanti durante la giornata i nostri hobby hanno un grandissimo vantaggio: il risultato non conta. E' così. E ve lo dice una frequentatrice di karaoke con un repertorio che va da Cindy Louper a Raffaella Carrà, una che ha giocato partite di calcetto femminile incurante della folla che si raccoglieva per farsi due risate e che passa notti intere a scrivere racconti che nessuno leggerà mai. Paradossalmente, piccole cose senza senso come queste mi aiutano a dare un senso alla vita e a volte mi portano vicino alla comprensione di cose più grandi.

venerdì, novembre 16, 2007

Sono una ragazza semplice

E alla fine voglio anch'io ciò che vogliono tutte le ragazze semplici.Una Ferrari gialla che a mezzanotte si trasformi in cedro candito.
Un principe in nero che mi accompagni ai balli e che sia così bravo a condurre che la gente lo guardi ammirata e nessuno badi a me, che ho tolto le scarpette perchè i tacchi mi fanno male.
Una villa regale in contrada Castello con sette nani da giardino sotto il boschetto di meli...
Sarebbe bello, e neanche troppo complicato ma, se scavo un po' più a fondo, mi rendo conto che quel che desidero di più è una vita da fiaba, di quelle che non ti regala il genio della lampada.
Se avessi le scarpette rosse di Doroty, nel regno di Oz, chiederei anche io un luogo in cui tornare, che sia la mia casa, magari un monolocale, con pile di libri e cd e montagne di disordine, e la confusione più totale. E alla fata turchina chiederei qualcuno con cui litigare e piangere, e disperarsi, abbracciarsi, riconciliarsi, e che, con tutti i suoi difetti e nonostante una buona dose di orgoglio, sappia quando parlare, e quando stringermi e tacere. Perchè ci sono molti modi per essere soli. E molti modi per stare insieme. E queste cose non me le ha dette il grillo parlante, non ne ha bisogno, e io non le ho chieste nemmeno. E' ciò che tutti sognano, ma poi si svegliano. E non ricordano.

giovedì, novembre 15, 2007

Coffee and chocolate

Chi mi conosce lo sa.
Ho due grandi vizi...Cioè, in realtà ne ho molti di più, ma questi sono i più evidenti. Il caso vuole che appartengano entrambi alla sfera gastronomica: cioccolato e caffè. Cercate di capirmi, non mi affascinano come fanno con qualsiasi altro goloso, nel tempo ho sviluppato una vera e propria dipendenza. Bevo caffè a litri e a ripetizione, un po' come altri invece fumerebbero pacchi di sigarette. Col cioccolato fortunatamente mi controllo, ma almeno un quadretto al giorno, meglio se fondente, lo devo mangiare, o rischio di diventare irritabile e un pizzichino malinconica. A volte penso che dovrei darci un taglio ma poi ci rifletto e mi dico Perchè mai?

In realtà mi rendo conto che non sono tanto i sapori a legarmi, quanto i piccoli riti che ad essi si accompagnano: sentire l'aroma del caffè che si spande per la casa e l'allegro gorgoglio della macchinetta, scegliere le tazzine, rigorosamente colorate. e infine sorseggiare la scura bevanda con lentezza e serenità. La cioccolata invece la gusto di sera, accomodata sul divano, guardando la TV e, come avrete capito, è un modo di coccolarmi oltre che una mania. Toglietemi queste due cose e impazzisco. C'è qualcosa, anche al di fuori della vostra dispensa, senza la quale vi sentite perduti? Perchè per me è così...senza le mie droghe sono persa .__.

lunedì, novembre 12, 2007

La poesia vince di mille secoli il silenzio

Leggere è il mio modo di conquistare mondi fantastici. Sin da quando ero una bambina non ho mai conosciuto passatempo che mi attirasse di più. Sfioro le pagine di un libro e per qualche istante la mia mente si trova in un altrove vago e indistinto...il regno delle possibilità, il regno delle alternative infinite, dei finali mai scritti, dei particolari taciuti. E' il regno di tutte le storie narrate e di quelle che restano da raccontare. Non so spiegare perchè, ma questa breccia sull'infinito mi fa tremare l'anima e la riempie di malinconia. E' una sensazione dolce e quasi commovente. Penso alle Storie, e la mia vita mi appare insignificante. Penso agli scrittori, anche a quelli che amo, e penso che forse anche la loro vita lo era, insignificante, eppure in se stessi hanno trovato i semi dell'eternità. E trovo che anche questo dettaglio, a suo modo, abbia qualcosa di sublime, e di toccante.

sabato, novembre 10, 2007

Il bello dei viaggi sono i viaggiatori...

Nei miei peregrinare su e giù per l'Italia posso dire di averne viste di tutti i colori. In parte perchè l'Italia è piena di italiani, e già questa è una garanzia di strambità, e in parte perchè di solito mi muovo in treno, e si sa, o almeno io lo so, che i treni danno accesso a sconosciute e strampalate dimensioni.
In tutti i miei viaggi ho avuto la compagnia di soggetti eccentrici e disorientanti che- ne sono quasi certa- si smaterializzavano una volta scesi dal treno, andando forse a casa, forse in un altro mondo u_U.
Io ho visto cose che voi umani...ci vuole proprio eh... Ho visto una rissa tra vecchie e due giovani napoletani che, mentre quelle dimenavano i bastoni, interpretavano l'avvenimento e davano agli altri passeggeri i numeri da giocarsi al lotto. Ho stretto la mano di un uomo con tre dita, tre grosse dita che lo facevano somigliare a una specie di uomo arpia, ho ascoltato i deliri di uomini che sostenevano con convinzione la necessità che io aprissi un negozio e diventassi imprenditrice di me stessa, ho rifiutato un cortese invito in Costa Azzurra e preso un caffè con un becchino, una barista che voleva diventare una cantante e un controllore. Ciò che mi fa pensare che ci sia qualcosa di irreale in questi viaggi è che di norma tendo a dimenticarli immediatamente, finchè qualcosa non me li riporta in mente. Adesso per esempio, sento che ne sto dimenticando tanti, eppure per quanto i particolari mi sfuggano, mi vengono in mente i volti di centinaia di persone che ho incontrato. E il bello dei treni è proprio che ti può capitare a fianco chiunque, gente con cui magari chiacchieri per ore e che diversamente non avresti mai incontrato o con la quale non ti sarebbe venuto in mente di scambiare una parola. Ricordo una nonnina che, arrivate insieme a Roma, dovetti accompagnare, con i suoi bagagli, a prendere un altro treno, e poi un tipo che mi fece chiedere il numero di telefono da sua madre : , ricordo una ragazza californiana che studiava matematica ed era in vacanza con i suoi zii, e una famiglia australiana con 4 bambini che hanno cantato per tutto il tempo, un ragazzo che diceva di essere stato il timoniere della Amerigo Vespucci, una guardia carceraria, una maestra d'asilo. Mi chiedo se anche in loro sia rimasto un vago ricordo di me, me lo chiedo, davvero...

martedì, novembre 06, 2007

Profondamente


Quanto intensamente riuscite a desiderare qualcosa?
Ci sono momenti in cui mi convinco che non ottengo mai niente perchè non lo desidero abbastanza. Non mi sento una persona spenta, tutt'altro, eppure i miei sforzi in questa vita hanno la parvenza di quelli del matto che cercò di prosciugare il fiume bevendo...è come se ci fosse sempre qualcuno con molta più sete di me.
Mi capita raramente di accorgermente, ma quando vedo la passione negli altri, mi colpisce come un pugno allo stomaco.
Ecco...io voglio volere. Voglio che esista una ragione che mi assorba completamente. Negli ultimi mesi mi sono sentita dire più volte, come rimprovero, che sono una persona fredda, e io ho negato con veemenza, perchè io lo sento il sangue che ribolle appena sotto la mia pelle, però mi chiedo se non abbiano avuto ragione loro. Ciò che si sente dentro dovrebbe essere evidente anche fuori...o no?
Oddio...deliro...

sabato, novembre 03, 2007

Di mercatini, conversazioni improbabili e cani con cappello!

Intorno a me capitano cose bislacche.
In realtà accadono ovunque e intorno a tutti, ma per la forma mentis che mi distingue io le noto, le annoto e ci ricamo sopra. E' per questo che a volte mi sento una novella Amelie e i colori del mio mondo sono assurdamente accesi. Invece del solito mercatino cittadino del sabato, ieri mi sono spinta con una amica fino a quello di Tropea. Si tratta di pochi chilometri, ma l'impressione è stata quella di superare una linea immaginaria che dividesse il Polo Nord dall'Equatore. Di qua gente insciarpata e incappottata, di là altri in maglietta e pantaloncini...E che dire di Marco Polo?
Non l'esploratore dell'impero di Kubilai Khan, ma il buffo cane con cappello conosciuto sul corso, non più di 24 ore fa...Lui e il suo padrone, che parlava un misto di tre lingue e che era un distinto barbone piuttosto in là con gli anni, ben si ricordavano del mio amico che ha insistito per fermarsi a salutarli, memore di una conversazione avuta con loro e un bambino di quattro anni, l'inverno prima.
Cose che possono accadere, e che accadono...ma che hanno tanto di straordinario, se ci pensi un po' su...

giovedì, novembre 01, 2007

L'insostenibile leggerezza dell'essere...

Con i miliardi di persone che vivono in questo mondo, non mi aspetto affatto che quel che faccio io abbia particolare importanza o un profondo significato e sinceramente non mi interessa neanche che lo abbia. Ha senso per me, ha valore per me. Sono solo minuscole, leggerissime azioni che hanno peso solo nella mia vita e in quella di pochissimi altri. La mia esistenza non è un romanzo, non le si avvicina nemmeno, e ciononostante ad alcuni episodi della mia vita ci ritorno con la mente, rileggendoli, sottolineandoli, ripetendo a mente i passaggi più importanti. Ora, che il valore di questi frammenti, in termini assoluti e cosmici, sia infinitesimale è vero. Però è irragionevole aspettarsi che i miei amici capiscano quanto sono preziosi per me? Ieri ho raccontato a una mia amica un fatto, un pochino surreale, che mi era accaduto e mi aveva reso felice. Non ha trovato niente di meglio da dirmi che "Tutto qui? Chissà che credevo...non ti cambia la vita". Ci sono rimasta molto male.
Chi glielo spiega che la vita cambia ad ogni secondo?