lunedì, novembre 21, 2011

Ciò che dai è tuo per sempre,ciò che tieni solo per te è perduto per sempre.

Spendiamo la nostra vita cercando di riconoscere nessi logici e connessioni. Aspiriamo a prevedere quello che avverrà sulla base di premesse e requisiti certi. Spieghiamo la realtà con formule e  sillogismi ma poi, alla fine dei conti, il mondo è fatto di paradossi.
Il calabrone, che non sa nulla di aerodinamica, sfidando tutte le leggi, vola. Attiriamo le persone sbagliate e siamo attratti da quelle sbagliate per noi. Qualcuno rinuncia tutto, compresa la vita, in nome della libertà,  e scala montagne, sfida tempeste, anche se consapevole dei rischi... Come è possibile tutto questo?
Ovviamente non lo so, ma a volte penso che a nascondersi dietro queste stranezze sia una smisutata forza di volontà. E così il desiderio di volare del calabrone è  talmente forte che ha la meglio sulla legge di gravità e la voglia d'amore fa accantonare qualsiasi riflessione logica. E la libertà, la passione che si cela nel cuore degli uomini che vi anelano, è il motore di sacrifici impensabili per coloro che vivono ignari della loro prigione. Questa volontà non rende l'amore perfetto, o il calabrone un insetto aggraziato, non rende nemmeno invincibili gli uomini che cercano la libertà, per cui si potrebbe pensare che... Insomma, che non ne valga la pena. Ma l'uomo che muore lottando per la libertà è un uomo libero. Chi soffre per amore ha davvero conosciuto l'amore. E non andate a dire al calabrone che il suo volo non è elegante, perchè vi riderà in faccia. E sopratutto ciò che  date, con il vostro spirito, con la vostra determinazione, con il vostro cuore, vi rende migliori. E coloro che si mettono sul vostro cammino e cercano di farvi desistere non possono cambiare questo stato di cose. Possono solo sentirsi piccoli.

Oggi sono in una versione zen come non succedeva da mesi...
Peace and love <3

sabato, novembre 05, 2011

Sandra, you are not welcome here


Yes, you got it right. My life isn't your business.
You aren't my friend and I don't respect you so I can't tolerate to be spied on by you.
You aren't an anxious girl, you're a stolker.
You aren't a woman in love, you're a groupie
Anyway, maybe now you can realize what I formerly felt, 'cause you can't control what people do far from you...well actually you can't even control what people do close to you...and you ought to get  used  to this feeling 'cause it'll never melt away. And, Sandra, let me say,  the reason why you can't relax is that the world is full of people like you.
I wish you the worst. You can be sure that I will have prayed for everything bad could ever happen to you.
Stop reading this blog or I'll have no option but to write  unplesant posts about you and, to be honest, you aren't such an interesting  subject. 

And you, stupid, stupid man, are you reading too? If you both    are lurking my vain life in the empty words of this trivial blog, you have a problem, and it's not me.
Oh, no, I'm wrong. One of you is enought.

@Per i miei pochi, cari lettori...Scusate tanto, questo post si autodistruggerà entro pochi giorni e con un po' di fortuna non sentirete più parlare di Sandra. 

venerdì, ottobre 28, 2011

What goes around comes around

Solo un rapidissimo pensiero.
La vendetta è la miglior vendetta.
E io ho avuto la mia. 
Sandra, signora Flo, ho fatto del mio meglio per farvi soffrire e un po' ci sono riuscita.

Revenge is the best revenge.
...E voi altri che leggete, non prendetemi per pazza :P

domenica, ottobre 23, 2011

Pianta il tuo giardino e decora la tua anima...

...Invece di aspettare che qualcuno ti porti i fiori.
Come consiglio è giusto, giustissimo. Non va bene lamentarsi, non va bene restare a casa a mangiare biscottini al cioccolato e a guadare Star Trek! Insomma,  non puoi pensare che il principe azzurro, o la principessa rosa, busseranno alla porta per  invitarti a cena, e nemmeno che se ti fai  crescere i capelli alla Raperonzolo e li butti giù dalla finestra  qualcuno ci si arrampicherà su!
Però è anche vero che ci educano male.
Voglio dire, da piccoli ci riempiono la testa di queste fiabe sovversive. Sì, sovversive! Perchè sovvertono la realtà. Prendiamo la Bella Addormentata. Come dice lo stesso nome,  potrebbe essere un'icona per dei nullafacenti figli di papà. Sposa un principe, vive per sempre felice e contenta, e cosa fa per meritarlo? Dorme! Per tutta la durata della fiaba lei dorme. E Biancaneve? Cosa fa Biancaneve affinchè il principe si innamori di lei? Dorme anche lei. 
Che insegnamento dovrebbe trarne un bambino?!
I dodi si estinguono, vengono scoperti nuovi continenti, qualcuno lancia la moda dei pantaloni a zampa di elefante e in tutto ciò le principesse delle fiabe dormono e sposano principi. Non mi sembra giusto.
Oppure ci sono quelle che baciano rospi e si ritrovano accanto uno dei California Dream Men. Baciano bestie  e compare Neri Degli Uberti , sposano poveri e diventano mogli del Sultano del Brunei.  Nella mia esperienza personale un rospo resta sempre e comunque un rospo. Anzi, a volte diventa un rospo grasso.

Noi ragazze moderne non siamo come queste principesse.  Noi non dormiamo, non aspettiamo che qualcuno ci venga a salvare, non abbiamo servitori, lampade e specchi magici, e non andiamo in giro a mordere mele avvelenate!
E però, nonostante ciò che ho scritto sia vero, sarebbe bello svegliarsi la mattina e scoprire che il principe non solo ci ha trovate ma una volta tanto ha fatto tutto per bene, tutto come volevamo che fosse.
E questo non perchè siamo pigre ma perchè in fondo in fondo, siamo tutte un po' principesse.
Ma solo un po'.

sabato, ottobre 15, 2011

Quello che vorrei dirti di più bello non te l'ho ancora detto

Mi accorgo che spesso vivo come se, di fronte a me, ci fossero infiniti giorni e infinite opportunità.Il futuro mi appare come qualcosa di indistinto in cui però tutto è possibile e in cui ripongo le speranze affinchè i miei desideri trovino compimento. E così mi ritrovo a pronunciare parole come "la prossima volta", "la prossima settimana", "un giorno". Ma poi quel giorno non arriva mai, oppure, anche se arriva, non è come doveva essere.
Non sarà mai "quel viaggio", sarà "un altro viaggio", non sarà mai più lo stesso show, sarà un altro show...
A volte mi succede per pigrizia, ma più spesso per una sorta di colpevole abbandono, in cui perdo di vista chi sono e cosa voglio. O forse è solo che mi piace fantasticare, ma poi non riesco a fare quel passo in più che serve a  concretizzare i miei sogni.  Spero di non comportarmi più in questo modo, e  più di tutto spero di dire alle persone che entrano e escono dalla mia vita ciò che di brutto o di bello penso di loro. Perchè anche questo tipo di conversazione  la rimando spesso a un altro giorno.  E non voglio, un domani, essere costretta a lanciare un messaggio nella bottiglia, sperando che a ripescarlo sia la persona giusta, quando quella persona fino a poco tempo prima, era proprio accanto a me.
Forse oggi sono troppo melanconica, ma una cosa mi sento di dirla: quello che vorreste dire di più bello, ditelo subito :)
Buonanotte ai sognatori.

domenica, ottobre 09, 2011

Ricordati di me

 A volte divento malinconica. I pensieri viaggiano e con la mente vado lontano, nel tempo e nello spazio. Mi chiedo spesso che ricordo hanno di me gli altri. Hey, quello a cui mi riferisco non ha nulla a che fare con la morte! No, niente di così macabro...Però mi è capitato che le vicende della vita abbiano portato lontano da me persone  che un tempo mi erano vicine. Ecco, che ricordo ho lasciato nei pensieri di coloro che per un motivo o per un altro non fanno più parte della mia quotidianità?...Lo so che è un pensiero maledettamente egocentrico e autoreferenziale, però mi chiedo: se hanno di me un brutto ricordo, cosa ho sbagliato? E soprattutto, avrei potuto fare qualcosa per impedirlo? E se invece il ricordo è buono, allora perchè ci siamo allontanati?
Il tempo passa, e mi sembra che la gente si comporti in maniera sempre più incomprensibile. Ed io? Per qualcuno ho fatto anch'io cose bislacche e senza senso? Se ci ripenso, credo di no.  Però ho qualche rimpianto, e non ne vado fiera. Per il futuro spero invece di aumentare la mia percentuale di rimorsi. Ho la sensazione che mi farà sentire più vitale.

lunedì, ottobre 03, 2011

Non te lo so spiegare...


 In realtà il titolo giusto sarebbe "non te lo voglio spiegare, sei tu che devi capire!", ma ho pensato di usare qualcosa di più soft, per non sembrare la solita polemico/cinica/aggressiva.
Leggevo una delle tante storielle sulle donne che pensano A, dicono B, intendono C e vogliono D, e gli sventurati ometti che si trovano a interpretare questi oscuri desideri, ma quello che gli ometti non capiscono è che in tali circostanze ciò che gli si sta offrendo non è un rebus, ma l'opportunità di riscattarsi perchè, ovviamente, è colpa loro.
Chiariamoci: non tutto è un messaggio da interpretare.
"Su Maristella, dimmi la verità, ti piaccio?"

"No, sei un caro amico, ma io amo Lucilla".
In questo caso Ermenegildo, non hai speranze. Non le piaci. Che Maristella ami Lucilla poi, può essere vero oppure no, se sei stato particolarmente rompiballe è possibile che abbia aggiunto questa nota di colore per evidenziare, senza essere troppo brutale, che non solo non le piaci ma non le piacerai mai. E se te lo stai chiedendo, no, non aveva nessuna intenzione di scatenare le tue fantasie più perverse.
Altra scena.
"Luisella, ma percaso sei arrabbiata?"
"No."
A questo punto Piergiammaria, togliti quel sorriso idiota dalle labbra, non hai motivo di sorridere, perchè Luisella non è arrabbiata, è furiosa. Come faccio io a saperlo? Perchè se una donna è arrabbiata se ne accorgono tutti, perfino tu Piergianni, tant'è vero che glielo hai chiesto. Domandare a una donna se è arrabbiata è superfluo, come dire to', guarda, piove.
Giammaria non dovrebbe chiederle se è arrabbiata, dovrebbe chiedersi perchè è arrabbiata. Sottolineo chiedersi perchè non lo deve chiedere a lei, lo deve capire lui e porvi rimedio. 

In questo momento Piergiammaria sta blaterando cose del tipo"Ma se è arrabbiata perchè dice che non lo è? Perchè non mi può dire cosa c'è che non va?..."
Perchè, perchè, perchè! Piergiammaria,  ti hanno mai detto che sei un cretino?

sabato, settembre 24, 2011

Looking for special things inside of me


Superman è un uomo in-
quietante: personalità multipla, un sacco di nevrosi - ci pensate che è convinto che con un paio di occhiali non lo riconosca nessuno? E detto fra noi come giornalista non è un granchè, come potrebbe? Troppe cose a cui pensare per concentrarsi sul lavoro. Ecco, in verità non sono una fan di Superman, è...troppa roba: supervista, superforza, superudito, volo...Troppo facile. Preferisco Dylan Dog, sebbene sia vegetariano e salvi il mondo solo un pezzetto alla volta,  ma è senza dubbio umano. Oppure gli X Men, anche loro umani ma ognuno con una caratteristica che li distingue dagli altri, e non sono per forza fighi ma spesso dei poveri reietti... A parte Wolverine ovviamente, lui è davvero yeah. Se potessi scegliere una dote speciale però, vorrei sicuramente leggere nelle menti. Lo so...comporta tantissimi inconvenienti, ma se una foglia di insalata mi si incastra tra i denti quantomeno lo scopro subito. E poi è così difficile capire le persone. Ci pensate a quanto più semplice sarebbe la vita se fosse chiaro di chi potersi fidare? Ma la verità è che nel mondo scarseggiano i supereroi e di attori invece c'è grande abbondanza.
E la verità è anche che non ho e non avrò mai un superpotere, nemmeno le superciglia allungabili delle modelle di Maybelline, o il super push up di wonder bra, roba che forse non rientra nella definizione comune di  "potere", ma senza alcun dubbio fa fare agli uomini quello che vuoi, come se fossero sotto ipnosi.
Niente, devo barcamenarmi nella vita come meglio posso. E se voglio sapere cosa pensa qualcuno, non ho alternativa...Posso solo chiederlo e sperare che qualcosa di ciò che mi dirà, sia vero.

domenica, agosto 28, 2011

La libertà vi renderà stupidi

Prendi un uomo, lascialo libero di fare le sue scelte, completamente libero, e stai certa che lui farà la cosa sbagliata. So bene che anche le donne sbagliano, ma l'uomo in questione farà l'unica cosa sbagliata in senso assoluto, compirà l'unica azione palesemente errata: si farà dire da un'altra donna cosa fare.
Ma andiamo con ordine. Dicevo, "Lasciate libero un uomo". A questo punto la maggior parte delle donne dirà "Sì, va bene, ma allora sei scema anche tu? Perchè mai lasciarlo libero?"
Un motivo su tutti, per me, potrebbe essere il rispetto.
Adesso osserviamo la reazione dell'uomo medio di fronte a questa inaspettata libertà, con una donna che, ad esempio, non  interferisce nei suoi hobby, non lo obbliga subdolamente ad allontanarsi dagli amici, non si lamenta se lavora troppo o  addirittura lo incoraggia a seguire i suoi sogni, non cerca di farlo smettere di fumare, non chiede ragione di tutti i suoi spostamenti e di tutte le sue frequentazioni... Risultato? L'uomo medio all'inizio risulterà incredulo, subito dopo entrerà in una fase in cui si sentirà invincibile ma poi, a poco a poco la sua esuberanza verrà a mancare e alla fine diventerà inquieto e scontroso. Il motivo è che, per una persona che ha difficoltà a scegliere il gusto di un cono gelato, disporre ogni giorno, pienamente, della propria vita, equivale a un continuo dramma esistenziale. Perchè ogni scelta è una responsabilità.  Ed è a  questo punto che la mamma, la sorella, l'amante, la moglie o la zia sceglieranno per lui.

Qualcuno mi dirà che in realtà nessun uomo che si rispetti lascia che qualcun altro scelga per lui. ERRORE! L'importante è che la scelta sembri sua e magari che lo creda anche lui. In questo le donne sono bravissime, possono non chiedere nulla e ottenere comunque quello che vogliono. Per esempio possono piangere perchè una certa situazione non piace, e all'uomo sembrerà naturale e virile aggiustare la situazione affinchè la donna sia felice. Il pianto però è un mezzo estremo, che le donne utilizzano solo per le cose più importanti. Senza ricorrere al pianto una donna può fare in modo che il suo compagno elimini tutta una serie di  piccole abitudini e comportamenti che lei non gradisce, e lui, l'uomo, smette senza che nessuno glielo chieda, semplicemente perchè, altrimenti "Lei diventa nervosa"...Oppure ci sono quelle bellissime frasi, del tipo "Certo tu puoi fare quello che vuoi, però..." .
E se anche un amico fa notare all'uomo medio che la sua donna lo tiene elegantemente sotto il suo controllo, l'uomo medio sarà portato a pensare 1) Che l'amico si sbaglia 2) che ciò che l'amico crede essere ossessivo controllo in realtà è amore.

Ma che ve lo dico a fare? L'amore non è controllo e non è nemmeno ricatto, purtroppo però, l'uomo medio è stupido.
Ma anche il più stupido degli uomini si sveglia una mattina e si accorge di essere in catene. Non ricorda come c'è finito, ma non può nemmeno spostare una sedia del salotto senza essere aspramente rimproverato.

Ricorda vagamente il profumo della libertà. Ricorda che lo spaventava e lo inquietava un po', ma era dolce e al mattino lo svegliava con una carezza.

mercoledì, agosto 03, 2011

Sandra, non credo nel Karma, ma nel tuo caso farò un'eccezione

 Lo so, ho già parlato dell'orribile donna solo pochi mesi fa, e odio ripetermi però è anche vero che questo è un blog, e se non scrivo quello mi gira per la testa, che lo tengo a fare?
Tutto nasce da un'amena conversazione con mia cugina. Lei sostiene che nella vita tutto torna. E' un concetto semplice: fai del bene? Qualcuno farà del bene a te. Fai del male? Qualcuno ti farà del male. A dire il vero mia cugina va molto più nello specifico: copi il taglio di capelli della tua amica? Qualcuno copierà il tuo, e probabilmente sarà nel giorno in cui ritirerai il tuo Oscar. Tradisci? Sarai tradito, e qualcuno scriverà un articolo a riguardo, nella sezione "Lo sapevate che" del giornale locale.  Sulle prime io non ero molto convinta di queste teorie, poi lei ha tirato fuori un libro sul cosiddetto pensiero positivo, e forse, tutto sommato, con l'aiuto del pensiero positivo, questa cosa della giustizia cosmica potrebbe anche funzionare.

Anche il pensiero positivo è un concetto semplice: se desideri qualcosa, tanto tanto, e indirizzi i tuoi pensieri ogni giorno affichè quella cosa accada, quella cosa accadrà.. Quindi, se io desidero che a quell'orribile Sandra ritorni indietro tutto il male che ha fatto, tra l'impegno del cosmo e l'impegno dei miei pensieri possiamo dire che a Sandra qualcosa accadrà. Che cosa, esattamente, ce lo potrebbe dire solo lei, perchè solo la sua infame coscienza ha misura del male che ha procurato agli altri.
Potreste dirmi che anche così, l'orribile donna potrebbe salvarsi  e in quel caso non mi resta che sperare che la Pessima sia cattolica e sappia che la sua punizione l'attende nell'aldilà. Ma se neanche questo è il caso, mi spingo ad essere possibilista e considerare la reincarnazione. Io potrei essere un gatto o, chissà, considerata la mia bontà, perfino una cheerleader, ma sul fatto che Sandra rinasca come scarafaggio non ho il minimo dubbio e in quel caso, cheerleader o no, mi armerei di bomboletta e passerei alla disinfestazione.
Ora vorrei spiegare il perchè del mio accanimento. Il problema di fondo, nella vita di Sandra e di molti altri come lei, è pensare di poter costruire la propria felicità sulla sofferenza delle altre persone. Le motivazioni sono ininfluenti, quello che fanno non è mai giusto. Non so se servirà credere nella ruota che gira, nel pensiero positivo, nel paradiso e nell'inferno, nelle  cheerleader e nelle bombolette spray, però di una cosa sono sicura: le Sandre esistono, e anche Sandra lo sa.
E sono sicura che un po' di paura, di incontrare se stessa, la fuori nel mondo, ce l'ha.

lunedì, luglio 25, 2011

Chiedimi se sono felice


Sei felice?

E' una domanda che nessuno pone mai. Si chiede sempre "Come stai?", "Come va la vita?", si va sempre sul generico, eppure la felicità dovrebbe essere la cosa che ci interessa se teniamo a una persona, no?
Secondo me è una domanda che evitiamo di fare per paura della risposta, e non intendo solo il dispiacere di sentirci dire "No", ma il fatto che, a quel punto dovremmo fare qualcosa per rimediare a quella infelicità, o almeno provarci. E cosa siamo disposti a fare per le persone che amiamo?
E' bello crogiolarsi nell'idea che la semplice nostra compagnia, e la piacevolissima essenza del nostro essere sia da sola la condizione indispensabile per la gioia di un'altro, ma è bene guardare in faccia la realtà: verosimilmente non lo è.
E' un punto di partenza, poi dipende dalle persone. A qualcuno non basteranno castelli, gioielli e nemmeno l'autobiografia di Paris Hilton con dedica dell'autrice (che ovviamente non è Paris), per altri invece sarà sufficiente una parola, un fiore, un impegno cancellato, un minuto rubato.

E a volte è più difficile ottenere un minuto che un castello, un fiore che un gioiello. è davvero difficile dimostrare l'affetto giorno per giorno. E' facile convivere con il pensiero di rendere felice qualcuno, più difficile pensare di renderlo infelice. E pensare che a volte basterebbe davvero così poco.

giovedì, giugno 30, 2011

Ti vedo tutte le mattine

I don't think that I'll see him again but/ We shared a moment that will last till the end...
Chi come me gestisce da anni un blog, frequenta forum, social network  e appartiene alla generazione delle chat, di messenger e skype, trova di una stupefacente normalità avere amici che non si sono mai realmente incontrati. Iniziare una  conversazione, rompere il ghiaccio, chiedere un'amicizia su facebook non ci comporta nessuno sforzo eppure quando usciamo dalla realtà virtuale, queste stesse azioni non ci  riescono più  così spontanee. Leggevo di alcuni ragazzi che hanno provato ad adottare nella vita off line gli stessi comportamenti comuni nelle loro vite on line...Inutile dire che ogni qualvolta si avvicinavano a un estraneo e gli dicevano "Ciao, vuoi stringere amicizia con me?"  raramente erano accolti a braccia  aperte. Il punto è che siamo sospettosi delle persone che incontriamo lungo la strada ma pronti a dare fiducia a una fotografia a lato di una finestra di conversazione. Non penso che i due comportamenti siano sbagliati in senso assoluto, ritengo invece che non siano giusti in senso assoluto e che cautela e coraggio dovrebbero essere dosati con la testa e con il cuore. Forse qualcuno troverà gratificante avere mille amici, tra i quali un battaglione di William, Toshio, Rudolf e Waikiki che non divideranno mai nulla con lui o lei, ma io spero invece di riuscire a scambiare ogni giorno una parola in più con coloro che incontro al bar, tutte le mattine o  lungo il tragitto per l'ufficio.  E chissà, forse riuscire a dire la cosa giusta, al momento giusto, quando in coda alla posta  qualcuno mi sorride in un modo che non posso fare a meno di ricambiare. 
Perchè capita, a volte, di voler dire qualcosa a persone che passano lievemente nella nostra vita, ma tutto ciò che viene in mente sembra sbagliato e pronunciare qualsiasi frase difficile e senza senso considerando che l'altro non è che una comparsa nella nostra esistenza. Quella stessa riluttanza non ci coglie quando ci nascondiamo dietro uno schermo o un nick name.
A volte la vita reale ci mette di fronte a un compito durissimo: guardare negli occhi una persona e dirle, magari, la cosa sbagliata. E' qualcuno che, con molta probabilità non rivedremo. Per conoscerci avremo soltanto quell'occasione e quella stupida frase sgangherata. Avremo soltanto quell'occasione. E quello  è esattamente il motivo per cui bisogna tentare.

martedì, maggio 24, 2011

E ti giuro non volevo...!

La strada per l'inferno è lastricata di buone intenzioni.
Lo sa bene Brooke, la bionda di Beautiful che tra le tante avventure rimane incinta del marito della figlia. Brooke non aveva  intenzione di ferire i sentimenti della povera Bridget e ad ogni buon conto amava Deacon!
Senza scomodare le telenovelas, la storia moderna è piena di casi in cui gli eventi prendono, per i protagonisti, una piega inaspettata. Ma era davvero così inaspettata?
"Non volevo far male a nessuno!", dice l'ubriaco al volante dell'autobus dopo aver fatto strage di una famiglia di porcospini che attraversavano ignari la strada. Ma ci sarà un motivo se 90 è il limite di velocità e non del tasso alcolemico?
"Non volevo attirare l'attenzione!" dice Pippa Middleton all'indomani delle nozze di Kate.
E allora perchè ti sei vestita da sposa anche tu?!
E Zidane, certo non voleva prendere a testate Materazzi...Quindi ha avuto uno spasmo muscolare?

Il problema è che di questi tempi nessuno si assume le proprie responsabilità. Cioè non puoi dire che tu "non volevi" quando l'unica conseguenza logica di ciò che hai fatto non poteva che essere quella. Se compri vernice fuxia e la usi per dipingere casa, poi non puoi venirmi a dire che non volevi una casa fuxia. Se ti iscrivi a un corso di sanscrito ma poi mi dici che in realtà il tuo sogno è studiare norvegese io non posso che pensare che hai seri problemi mentali.
"Non è la donna con cui voglio passare la vita" e allora perdindirindina, perchè la sposi?!

E tu, sì dico a te Miss Italia! Basta con questa storia che in realtà al concorso ti ha iscritto tua madre! Vuoi davvero farmi credere che mentre tu piangevi disperata perchè desideravi preparare l'esame di matematica  lei ti urlava "Debosciata, fila a fare la manicure!"?
Occorre davvero prendersi le proprie responsabilità. Su alcuni eventi non abbiamo il controllo, su altri sì. Ricordatevelo quando scoprirete di vivere in una casa Fuxia e non smettete mai di chiedervi "Se non lo voglio, allora perchè lo faccio?" 

domenica, maggio 15, 2011

Ogni cosa è illuminata

Delle volte nuvoloni neri si ammassano all'orizzonte. Sappiamo che portano catastrofe e sventura ma il massimo che possiamo fare è rifugiarci in casa. Sempre che la casa non ci crolli in testa. Il sereno invece non è annunciato proprio da niente, risultando improvviso e per questo ancora più gradito.  Accade anche però che mentre fuori il cielo si rischiara tu continui a startene al riparo nella tua cantina, giocando con la muffa e innaffiando il gatto...O forse il contrario, ma non è questo il punto. Negli ultimi tempi Qualcuno mi ha fatto notare che l'uragano me lo stavo solo immaginando. Naturalmente non basta che una cosa sia detta perchè diventi vera ma  le frasi giuste, dette dalle persone giuste hanno il potere di rendere tutto reale. In passato ho  avuto poca fiducia nell'umanità, io ho fatto di tutto per lei, perfino donare l'8 per mille, e lei cosa faceva per me? Niente! Per cui se una persona qualsiasi mi dicesse all'improvviso cose del tipo "Sei arguta! Sei spiritosa! Sei bella! Sei una blogger di talento! Hai dei capelli stupendi! "  io lo guarderei con sospetto, ma fortunatamente non è stata una persona a caso nell'umanità a dirmi che non c'era motivo per stare male. E stata una persona che aveva il potere di renderlo reale. La vita fa percorsi incredibili e poi si rimette sui binari che le sono destinati da sempre. Tutte le cose accadono per un motivo. Ogni cosa è illuminata e la bellezza è negli occhi di chi ti guarda.
Il significato di tutto ciò ve lo spiego un'altra volta. O forse no.

domenica, maggio 01, 2011

Sandra, io ti disprezzo.

Poi ti chiedi com'è che la gente si inventa cose tipo il Voodoo. Voglio dire, il primo esaurito che ha fatto una bambola di paglia e ha cominciato a trafiggerla con degli spilloni  non deve essere stato visto positivamente dalla comunità: adulto e responsabile, tutto a un tratto comincia a lanciare maledizioni e a fare esperimenti con i giocattoli della figlia. Effettivamente suona un pochino male. In seguito ha fatto scuola, ma sono certa che sulle prime non fosse socialmente accettato e bisogna essere mooolto motivati per sfidare la società. La giusta motivazione può spingere un uomo o una donna a compiere azioni che di regola non compirebbero. 

martedì, aprile 26, 2011

Italiani popolo di poeti, navigatori e...

Fruttaroli! Sì, avete capito bene, fruttaroli! E con fruttaroli non intendo i semplici fruttivendoli, quelli che la frutta, per l'appunto, la vendono. I fruttaroli sono persone connesse alla frutta in modi misteriosi e, alle volte, lasciatemelo dire, sospetti!
Come spiegare infatti la chiave di ricerca che da anni, campeggia in cima alle statistiche del mio blog? Ragazzi, non parlo di giorni o di settimane, parlo di ANNI! 
Una quantità strabiliante di persone è giunta in questo blog cercando "L'altra metà della mela". E se digitate su google queste parole il primo risultato è proprio il mio blog! Ma siamo pazzi? Vuol dire che se un giorno il signor google scopre che in realtà forse quel primo posto non me lo merito, sul mio blog non ci arriva più nessuno! Per quanto io mi sforzi di riempire queste pagine di argomenti arguti e accattivanti, circa un quarto dei miei lettori viene qui per sentir parlare di mele, kiwi e carciofi. Forse è  un messaggio che la rete mi invia per farmi aprire un banchetto al mercato.
E chissà che non sia davvero quello il mio destino.
Ma tanto per non tradire la tradizionale profondità dei miei post, lasciate che chiuda con una massima.
Fruttaroli d'Italia, voi che  digitate "cerco l'altra metà della mela", forse vi stupirà ma google non vi può aiutare. E nemmeno internet, e perquanto sia zeppo di foto di mele  e fragole, nemmeno questo blog. Per trovare la buona frutta bisogna andare al mercato. E sceglierla di persona.

Per quanto criptica, vi assicuro che è una buona massima.
Poi dipende da voi. Io nella teoria sono bravissima, nella pratica un po' meno.

E' per questo che sono sempre sola come un gambo di sedano.



giovedì, aprile 14, 2011

C’è un fiore…Credo che mi abbia addomesticato.

Esiste al mondo qualcuno che vi ha fatto pensare "C'è riuscito, mi ha addomesticato" ? E con questo non mi aspetto che vi abbia tenuto sul bordo di una piscina con una palla sul naso, anche se ammetto che sarebbe interessante vedervi in una tale circostanza.  E non mi riferisco nemmeno a tutti quelli che per amore di qualcuno in certo modo e in certa misura, cambiano.  Che poi, diciamo la verità, i cambiamenti spesso sono un fatto esteriore, una finzione o, nel migliore dei casi, un compromesso per il quieto vivere.  "Da quando sto con Richard sono diventata vegetariana anche io"... E te credo! Chi lo sopporta altrimenti il signor Gere quando ti mangi una bistecca?
"Il mio Puffino è un te-so-ro. Tutte le domeniche si alza alle 7 per aiutarmi a fare le pulizie". Ma quello che non ti dice di Puffino è che la sua alternativa è dormire in giardino e, sulla lunga distanza, il divorzio.
"Da quando mi conosce il mio Totò è un altro uomo. Ha chiuso con la droga, la malavita e le donne di malaffare!" Ed è vero! Il suo Totò è davvero un altro uomo!
E' il fratello gemello per l'esattezza.  Il vecchio Totò è scappato 10 anni fa, quando ha capito che volevi incastrarlo. Le persone non cambiano facilmente, sicuramente non lo fanno per gli altri. I cambiamenti sono innescati soltanto da una convinzione profonda.  L'addomesticamento è un'altra cosa.
E' la creazione di un legame. E' rendere familiare ciò che prima era estraneo. E' una fiducia continuamente messa alla prova e eternamente rinnovata. E' un'accettazione graduale e reciproca della propria vicinanza. Non pensiate che sia facile accettare la vicinanza di qualcuno! Provate a infilarvi in un ascensore affollato, o a dividere il bracciolo della poltrona con il vostro vicino al cinema! Ma quando qualcuno arriva, un po' sporco e con rimasugli di cibo agli angoli della bocca, e  prende posto accanto a voi sul divano, e a voi sembra la cosa più naturale del mondo, e non provate nemmeno un briciolo di fastidio, è allora che vi hanno addomesticato. E credo sia una cosa buona. 
E' per questo che a volte ho voglia di prendermi un cucciolo.

In principio tu ti sederai un po’ lontano da me, così, nell’erba.  Io ti guarderò con la coda dell’occhio e tu non dirai nulla. Le parole sono una fonte di malintesi. Ma ogni giorno tu potrai sederti un po’ più vicino….

mercoledì, aprile 06, 2011

L'attimo fuggente

 Tutto scorre, dicevano i greci, ed è una verità immutabile. Non serve che sia io ad esporvi il modo in cui il tempo consuma le vite, simile a una candela la cui fiamma risplende nel buio e alla fine si spegne.
La diretta conseguenza del Panta rei  è il carpe diem di oraziana memoria. Cogliere l'attimo però, di questi tempi,  non sembra più un consiglio ma un imperativo categorico.
Sperimentare tutto ciò che la vita può offrire è una tendenza che in tanti vivono con una urgenza senza fine. Il carpe diem è diventato l'alibi per attraversare tutti i confini,  giustifica coloro che si buttano alla cieca nel futuro. E' anche la scusa più frequente per molti gesti egoisti.

Non sto rinnegando un pensiero che ha una sua innegabile saggezza, penso solo che la sua evoluzione moderna tradisca il significato originario. Carpe Diem significa vivere il presente. Significa saper riconoscere l'importanza del qui e adesso. Non ha nulla a che fare con l'angoscia di un piacere futuro che si può perdere se non si è abbastanza pronti. Ci sono infinite vie che potenzialmente è possibile percorrere, ma questo non significa dover cambiare direzione ad ogni bivio.
Si può perdere completamente la strada e infine anche il momento in cui è possibile tornare indietro, passa.


Eh, lo so, per essere Lieve, questa volta sono stata pesante :P

martedì, marzo 01, 2011

Perdonami ma io non ti perdonerò...

Sarà vero poi che quando si fa qualcosa di veramente brutto, e alla fine ci si pente, il dolore che si prova  è maggiore di quello provocato agli altri? A volte penso di sì, se si è abbastanza sensibili... Però penso anche  che se si è buoni e sensibili difficilmente si fa soffrire il prossimo. Ma la vera domanda è: si può perdonare chi ci fa del male se si mostra pentito? Voi perdonate? Io credo di avere una altissima soglia di sopportazione (ebbene sì, se mi fai inc@**are  vuol dire che hai fatto cose di una cattiveria indicibile, tipo mangiare l'ultimo biscotto della mia scatola, di quelli con le gocce di cioccolato, spammato sul mio blog o ironizzato sui miei capelli...O fatto un  altro centinaio di azioni che feriscono il mio animo delicato), ma nonostante la mia tolleranza, io non perdono.

martedì, febbraio 15, 2011

Lo que tu sientes se llama obsession...

Avete presente quando venite illuminati da un pensiero? Che dico un pensiero?! Può essere una persona, una cosa, un'idea che, nella vostra mente diventa la soluzione a tutti (i vostri) mali:  la chiave della felicità.
Nella maggior parte dei casi quell'idea è sbagliata. E non servirà a niente che ve lo facciano, con  varie gradazioni di gentilezza, notare. I timidi e  riservati amanti del quieto vivere, i placidi e rassegnati rinunciatari della domenica, gli sconfitti, trovano finalmente la forza di lottare, e perdono. E' per questo che arriva quel momento topico della vita in cui ci  si dice "Ma come ho fatto a essere così imbecille?". (E non mi venite a dire che a voi non è mai successo!).
Vette di stupidità e abissi di inadeguatezza fanno da sfondo a tutte le nostre ossessioni: il gratta e vinci, le chat infinite,  la forma fisica,  gli investimenti in borsa, hello kitty, il calcio, la nutella...E solo per citare le più pericolose! Sembrano la Mecca dei poveri penitenti di questa valle di lacrime, ma non funzionano. A malincuore ci si accorge che non c'è niente di salvifico in un gattino dal naso a patata, per quanto grazioso possa essere,  o nei digiuni mascherati da mal di pancia,  in realtà la vera salvezza è...
Ma cosa volete che ne sappia!? Davvero vi aspettavate di sentire da me non solo le domande, ma anche le risposte, e che abbinassi le domande alle risposte giuste? Suvvia, se ne fossi capace non starei  a scarabocchiare su questo blog, che è poi un'altra delle mie ossessioni, un'altro surrogato dii tutto ciò che realmente voglio: attenzione, successo, amore e naturalmente, conquistare il mondo!

giovedì, febbraio 03, 2011

Never been a number one

A volte mi chiedo come ci si sente ad essere al centro del mondo. Non robe del tipo "essere il sultano del Brunei " o Bill Gates o Mark Zuckerberg... Come ci si sente a fare qualcosa e capire di aver dato vita a un capolavoro? Anche se nessuno lo sa, non dovrebbe dare un senso di pienezza? E senza scomodare Van Gogh o Mozart, com'è essere la più bella della classe, o magari la vincitrice di Velone? Essere quello che si è fatto da solo, la persona il cui parere tutti vogliono ascoltare? Cosa ha provato la casalinga che ha vinto il milione da Jerry Scotti?
Perfino alla persona più semplice può accadere di scoprirsi speciale. Capire ad esempio di essere il centro del mondo di un'altra persona, di aver lasciato un segno indelebile in un'altra anima senza aver fatto altro che vivere.
In certi momenti mi sembra terribilmente ingiusto che non tutti vivano un momento così. Io non l'ho mai avuto. Se ho vinto qualcosa, non ero da sola. Mai stata la prima scelta, sempre un'alternativa. Indelebile come un tatuaggio all'hennè. Eppure, come tutti, ci ho provato.
Qual è il segreto dei numeri uno? Sarà fortuna? Sarà che ci provano più degli altri? E soprattutto, lo sanno, lo capiscono di vivere in una situazione di grazia? Troppe domande per un unico post. Meditate gente, meditate.

lunedì, gennaio 31, 2011

I tried so hard and got so far


Ogni volta che inizio a desiderare qualcosa intensamente, la perdo.  

Non mi sarei mai stancata dei giochi sull’erba, delle margherite fra i capelli, delle farfalle che catturava per me con le sue mani di biancospino, mani grandi, dove le ali fremevano fragili, quasi immateriali, in attimi che sfioravano la perfezione. 
Ma forse qualche pallida fata ebbe invidia di noi. 

 Di quell’alba ricordo il gelo e il modo spettrale in cui la luce sorse bianca dal buio. 
Quando non aprì gli occhi e giacque freddo nel giaciglio vicino, il mio dolore si trasformò in spiriti della tempesta, la prima di quel lungo inverno. 

Mai credere alle leggende dei cacciatori, e non perché mentano, ma perché raccontano meno di ciò che è vero. 

C’è un luogo nella foresta, in cui i fantasmi di coloro che hai amato ritornano. E io l’ho cercato quel luogo, in un giorno che sembrò durare mille anni. Una volta lì ho urlato il suo nome, con tutto il mio amore, con tutta la mia disperazione. 
E poi apparve. Il viso bianco come nebbia e il vento freddo che riempiva i fragili contorni del suo corpo di foglie secche e di grida raccolte lontano. Era lui, ed era lì, ma al tempo stesso era incredibilmente lontano. E quando tesi le braccia verso la sua figura diafana avvertii d’un tratto tutta quella distanza, un’eternità incalcolabile, uno spazio senza confini. Un passo in più non sarebbe servito eppure tentai e strinsi le braccia per abbracciare il niente. 
Come una nuvola spazzata via dal vento, quello spettro impalpabile della sua esistenza si era dissolto al caldo tepore del mio corpo. 

Non lo avevo ritrovato ma soltanto perso di nuovo.

domenica, gennaio 23, 2011

Mono no aware

Letteralmente è il sentimento delle cose. Nella concezione estetica giapponese è quel fremito che si  prova nel contemplare qualcosa di bello e amabile e realizzare la sua inevitabile precarietà. Tutto scorre, anche in questo momento, e si precipita verso la fine. La bellezza di una rosa non durerà intatta fino al mattino successivo e la stessa vita umana con tutte le sue ineffabili esperienze è quanto di più effimero possa esistere. Eppure, per quanto queste constatazioni siano dolorose e suscitino nell'animo un sentimento di malinconia mista a pietà, nulla tolgono alla meraviglia e al piacere di quella bellezza. Meglio ancora, dal momento che ogni esperienza e ogni manifestazione materiale del mondo è di per sè unica, proprio la sua natura transitoria la rende mirabile agli occhi di chi sa vedere.
Una iniezione di filosofia della domenica mattina? Solo qualche pensiero a proposito del presente e del per sempre. Dentro di noi, queste cose le conosciamo già, ma non fa male analizzarle ogni tanto, e esternalizzare il pensiero. Riscoprire l'importanza dell'attimo in cui il sole sfiora il mare al tramonto, la pioggia cade, una carezza viene donata con amore.

domenica, gennaio 16, 2011

A noi ce piace strano

 Come sono felice che le parole "buon gusto" non abbiano lo stesso significato per tutti! Se lo avessero, la terra sarebbe un posto ben triste, e con meno senso dell'umorismo. L'occasione per tale riflessione nasce nell'osservare la classica tavolata di diciottenni in pizzeria (a questo punto anche io mi merito un  "Ma che posti frequenti?!", e avete ragione anche voi...) con tanto di festeggiata con coroncina in testa e reggiseno a vista. E non iniziamo a dire cose del tipo "Sì, però volevo vedere te da giovane", perché ringraziando il Cielo, gli anni '80 e '90 ci regalarono gilè, spalline, fuseaux e altri simboli di sobrietà ma tutto ciò che riguarda le mutande fuori dai pantaloni e le schiene scoperte con l'elastico del reggiseno in mezzo, è venuto dopo. E comunque perché prendersela solo con le nuove generazioni? Una passeggiata su via del Corso in certe stagioni diventa quasi un safari: le donne in completi maculati neanche si contano più e nella maggioranza dei casi vale l'assioma per cui l'età di una donna è direttamente proporzionale al numero di macchie leopardesche sui suoi vestiti! E poi ci sono quelli decisi di fare di un evento indimenticabile qualcosa di veramente indimenticabile. Provate a immaginare la scena: ricevimento di nozze, un'ignara invitata che, in attesa degli sposi, cerca il suo posto tra decine di tavoli... E' allora che apprende che le è stato assegnato il tavolo Legolas, proprio a metà strada tra Gandalf e Frodo, e casomai si sbagliasse una semigigantografia del biondo elfo campeggia al centro del tavolo. E deve ancora riprendersi dallo shoc di essersi magicamente teletrasportata nella Terra di Mezzo che d'improvviso la sala è invasa dai fumogeni e nell'aria comincia  a vibrare la colonna sonora di Rocky, una tenda viene spostata ed ecco che gli sposi fanno il loro ingresso trionfale in sala, scendendo dal secondo piano in un ascensore di vetro trasparente. Questo al mio paese si chiama stile. Oh yeah. Inutile dire che la mia mente semplice non potrà mai concepire niente di altrettanto grandioso. Ma non si sa mai. Resterò qui, affacciata alla mia finestra, osservando i ragazzi che sfrecciano con le loro decappottabili e lasciando che l' Unz Unz delle loro autoradio mi ispiri.