martedì, maggio 29, 2012

I still haven't found what I'm looking for

Due giorni fa una pankabestia mi ha salvato da una fine ignominosa, urlando come una pazza per farmi scansare dalla traiettoria di un autobus che altrimenti mi avrebbe investito come nella miglior tradizione di Final Destination.
Questo episodio mi ha fatto riflettere, non solo sul fatto che, passati i 30, non so ancora attraversare in sicurezza la strada ma soprattuto che 5 minuti prima, non avrei scommesso un eurocent sulla possibilità che quella ragazza con il cranio rasato per metà, avrebbe giocato un ruolo così importante nella mia giornata. Secondo il mio amico M. trattasi di incontro carmico e la ragazza avrebbe ricambiato un favore ricevuto in un'altra vita...Ma questa è un'altra storia. L'ovvia riflessione legata a questo episodo è che l'apparenza inganna, ma non è la sola: in un mondo in cui si trovano salvezza e risposte nei luoghi e con le persone più impensate, come capire dove cercare? 

In un mondo perfetto, per ottenere il lavoro dei propri sogni, basterebbe recarsi all'ufficio di collocamento. L'appuntamento al buio organizzato dagli amici basterebbe a incontrare l'uomo della vita (e secondo M. anche quello delle vite precedenti). In quello stesso mondo perfetto, a salvarmi  sarebbe stato Superman, che mi avrebbe depositato svolazzando sul tetto di un grattacielo, lasciandomi lì a domandarmi se avrei trovato un ascensore per scendere o se mi sarebbe toccato fare le scale.
Nella realtà la vita è la quintessenza del caos e raramente  le coppie di calzini si trovano ordinate nel cassetto della biancheria pulita! Uno forse sì, ma l'altro generalmente è in un luog
o molto più casuale, tipo il frigo.
E quindi? Bisogna smettere di c
ercare e aspettare che il caso ci condu
ca dove vuole, o è meglio continuare a comportarsi come se davvero sapessimo dove andare e come fare?
Mi rendo conto che è un pensiero anche più ingarbugliato del solito, ma mi piacerebbe che qualcuno lo afferrasse. Mi ha travolta come un'illuminazione.
O forse, è solo che sono fulminata...



Buonanotte ai sognatori.

lunedì, maggio 07, 2012

Somebody that I used to know

Un po' lo sapete, spreco molte delle mie energie nell'inutile tentativo di comprendere i meccanismi che muovono le persone e in parecchi miei attimi di contemplazione, le reazioni, i comportamenti e gli istinti dei miei simili mi sembrano pura follia! Queste constatazioni mi fanno sentire, in un certo senso, isolata, perché le mie reazioni sono diverse, i miei pensieri discordanti, la mia vita, in definitiva, sembra seguire regole a parte. Poi però ascolto una canzone, e mi accorgo che parla di me. Cioè, lo so che non parla di me, ma è una storia che ho vissuto anche io. Sono pensieri che potrei aver pensato io, idee che forse ho immagina, non troppo tempo fa, con gli stessi colori, parole che ho pronunciato con gli stessi toni. E allora la mia diversità dove è andata  a finire? Anche quella l'ho solo immaginata?
Ma questo non è l'unico interrogativo che l'ascolto di una famosa canzone pop scatena nella mia mente. Perché è così difficile mettersi nei panni degli altri? Anche quando si è condiviso tanto, anche quando si è stati così vicini...Le persone sono cattive o semplicemente pigre? Me lo chiedo perché a volte basterebbe davvero poco per evitare un dolore a un'altro
, ma quel poco non lo facciamo. E magari invece ci incateniamo su un'autostrada per salvare i cuccioli delle foche nane della Giamaica.
Il che però mi riporta al punto di partenza: io la gente, proprio non la capisco, e per questa mia incapacità di fondo, forse, farei meglio ad andare a salvare cuccioli di foca anche io, e smettere di pensare al resto.



E sì, ho interrotto due mesi di silenzio per scrivere 'sto post. Vedete che anche voi non capite me? :P


I don't even need your love, but you treat me like a stranger and that feels so rough.