"Cosa sono i sogni?" chiese il figlio di Lia alla sua balia, con la voce infantile spezzata dal sonno.
"Sono fiabe dimenticate, storie perdute, abbandonate" rispose lei dolcemente "Ogni sogno é un mondo che raggiungiamo nel sonno, quando le nostre anime volano sulle ali degli uccelli. Da quando sono giunta in questa casa, la mia anima viaggia con un gabbiano. Non saprei dire perché, ma da questa camera che da sul mare ogni notte partiamo per terre lontane e sono nuovamente qui quando il sole irrompe nel giorno. Solo una volta ho rischiato di non tornare e di recidere il filo che mi ancorava qui. Simile ai bimbi delle fiabe che smarriscono la via di casa sedotti dai richiami delle fate, ho rischiato di perdermi nelle nebbie dei sogni, ammaliata da voci che non potrò mai dimenticare."
Il bambino si agitò nel lettino, deciso ad ascoltare la nuova storia.
"Il gabbiano é arrivato come ogni sera, le piume bianche confuse nella luce della luna. L'ho visto posarsi lieve sulle lenzuola di seta mentre già mi assaliva un noto torpore. Cullata dal respiro del bimbo nel letto accanto al mio, assopita dal profumo di sandalo e di lavanda del guanciale, la parte che custodisce la mia più profonda essenza é volata nelle terrre dell'Eterno Crepuscolo, dove non c'é conoscenza e non c'é dolore. Lì ho visto le danze del Popolo Minuto, i suoi giochi sulla riva del lago. Ho visto esseri di bellezza infinita invitarmi a ballare. Il ritmo dei tamburi era tutt'uno con il mio cuore e quando la musica cessò per un attimo fu come morire. Ma mani leggere mi condussero al banchetto nel bosco, fra cibi squisiti, aromi di incensi e foglie di agrifoglio. Seguiva i miei passi un uomo dall'aria cortese. Non aveva armi con sé ma lo distinguevano i lineamenti decisi di un guerriero. Quando ci venne offerto del vino, con gli occhi mi supplicò di non bere.
- É il succo dell'oblio- Sussurrò, e presami per mano si lanciò in una corsa furiosa tra gli alberi. Mille voci argentine ci inseguivano, rabbiose e confuse ma molto vicine. Io mi affidai al cavaliere come a un amico da tempo noto, senza neanche chiedere dove andavamo e se era davvero possibile trovare un riparo in quel paese fatato. Giungemmo sulla riva del mare, un cielo plumbeo si specchiava sulla superficie delle onde in tempesta e di colpo vidi l'uomo accasciarsi sulla sabbia, colpito in petto da una freccia d'oro. Morì tra le mie braccia... Un falco dalle piume lucide comparve nel cielo, rimasi un istante incantata a contemplare il suo volo e nella testa mi nacque un pensiero.
- Cercalo nel mondo dei tuoi ricordi, quello oltre il mare- Diceva.
Gli esseri magici erano intorno a me, decisi a ricondurmi nella città nella foresta, ma questa volta sapevo cosa avrei perduto andando via con loro e non ero disposta a pagare il prezzo. Sollevai le braccia e chiamai il gabbiano. Mi destai nel mio letto che non era ancora giorno e da allora cerco l'uomo del sogno..."
La balia sorrise guardando gli occhi del piccolo chiudersi sempre più.
"E non sei triste?" chiese il bambino con l'ultimo sforzo di volontà.
"No bimbo caro. Perché so che il mio destino é da questa parte del mare. E ora dormi".
Un pettirosso si fermò un istante sul davanzale della finestra e si rituffò nel cielo, volava sereno.
30 commenti:
come sai scaldare l'anima,bello...
:) dawoR***
In questo momento vorrei essere io quel gabbiano...
Quanta voglia di sognare c'è in un volo, quanta voglia di volare c'è in un sogno. Una storia piacevolissima che "sussurra" sull'acqua i suoi passi... ciao
Voliamo tutti. Almeno nella fantasia :)
Grazie ;)
Una storia bellissima... davvero... lieve e allo stesso tempo profonda...
Ecco...hai detto la parola giusta...Lieve ^_^
Che meraviglia...
Tu scrivi i sogni.
bello è! da dove?
Complimenti per i nomi delle etichette che sono tutto un programma. Il tuo mi sembra un blog contemplativo: passo a rivederlo con più calma. Ciao
Da 'ndo l'hai copiata sta storia?Visita il mio blog...Ciao.
Philippe Winter, Grazie ^_^, il raccontino è mio quindi penso che la risposta esatta sia "Dal mio computer" :)
Arthur! Sono felice che qualcuno abbia finalmente fatto caso alle etichette! Le scelgo sempre con molta attenzione o_°
Eh sì, un pochino contemplativa sono, ma giusto un po', faccio in modo che non diventi un vizio ;)
Capitano Coram, lei è sempre il benvenuto in queste spiagge e credo che forse, questo "manoscritto" lo conoscesse già :)
Crazy Horse, il racconto non l'ho copiato o_°
Credo di esserci passata per il tuo blog, il nick non mi è nuovo, ma mi farò vedere ;)
ok! brava! mi posso fare una cartella "lieve"?
Se pensi che ne valga la pena ;)...Come avrai notato in questi giorni so essere anche molto frivola, oltre che ispirata o_°
vabbò, già fatto...
sono celere, io, mica c...!
baci
Allora complimenti....A quando l'uscita in libreria?Con tantissimo affetto....
Celere davvero Philippe! Mentre tu "operavi" io non ho fatto neanche in tempo a scrivere la risposta o_0. Comunque sei sempre gentile ;)
Crazy Horse ...Grazie ;)
Bellissima, sognante, onirica, trasfigurazione, metafora di qualcosa, piena di sembrare...gradevole la tua storia.
Ma tutto è niente, l'accostamento fiabesco che incontra il muro del nonsense. E chissà se lo scavalca. E anche se lo facesse...cosa significherebbe? Parole che si emozionano di stare l'una accanto all'altra. Per me è così.
Lo conosco già? Forse letto parecchio tempo addietro. Ora, scusa, ma non ricordo :(
Non preoccuparti Marco ;) E' davvero di un bel po' di tempo fa...
Crazy HOrse, scusa ma non riesco a tvare il tuo blog :|
Me lo puoi linkare?
Cara Lieve,non vale proprio la pena darti l'indirizzo del mio blog, ho deciso di cancellarlo...con smisurato affetto, C.H.
Così? o.0 Su due piedi?
Peccato, ormai avevo una certa curiosità di vederlo...Se cambi idea verrò a trovarti volentieri ;)
Sarai la benvenuta nel mio prossimo blog...Non lo ricordi proprio il mio blog (chiuso pochi istanti fa)?Meglio così...troppo contemplativo...alla prossima dolce amica.
Ciao Lieve,ma che fine ha fatto l'Anonimo Mistrerioso?Sai, oggi ho letto tutto il tuo blog e ti giuro le sue parole mi hanno quasi fatto innamorare...quelle frasi, quelle sensazioni quasi sussurrate e quel suo addio...mi piacerebbe leggerlo ancora...
Celeste.
Crazy HOrse...mi dispiace, ma non lo ricordo ._. anche se il tuo nick mi fa sul serio pensare di esserci stata, forse un po' di tempo fa ;)
Allora sarò in prima fila all'inaugurazione del prossimo...
Un abbraccio ;)
Ciao Celeste ^_^
L'anonimo Misterioso, come avrai letto, ha detto che lasciava queste pagine...Davvero non so che dirti se ti va di rileggerlo, perchè non mi risulta che avesse a sua volta un blog e non ho idea di chi fosse o.0
Ma chissà...forse navigando in rete ti imbatterai nuovamente in lui ;)
...Io credo che l'Anonimo Misterioso ha un suo blog, lo sento...mi piacerebbe leggerlo, rileggere le sue sospirate parole, come le hai chiamate tu...magari se legge queste righe riapparirà sempre se non si sentirà un intruso...Scusa se ne ho riparlato. Ti bacio, Celeste.
;)
troppa ovvieta'...........potreste andare a lavorare per nn gravare su noi contribuenti...quando tasseranno,anche la retorica!
dorian
Oh, non preoccuparti della retorica, Dorian. Per quella c'è sempre tempo. E' per la maleducazione che ormai è troppo tardi.
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