lunedì, novembre 12, 2007

La poesia vince di mille secoli il silenzio

Leggere è il mio modo di conquistare mondi fantastici. Sin da quando ero una bambina non ho mai conosciuto passatempo che mi attirasse di più. Sfioro le pagine di un libro e per qualche istante la mia mente si trova in un altrove vago e indistinto...il regno delle possibilità, il regno delle alternative infinite, dei finali mai scritti, dei particolari taciuti. E' il regno di tutte le storie narrate e di quelle che restano da raccontare. Non so spiegare perchè, ma questa breccia sull'infinito mi fa tremare l'anima e la riempie di malinconia. E' una sensazione dolce e quasi commovente. Penso alle Storie, e la mia vita mi appare insignificante. Penso agli scrittori, anche a quelli che amo, e penso che forse anche la loro vita lo era, insignificante, eppure in se stessi hanno trovato i semi dell'eternità. E trovo che anche questo dettaglio, a suo modo, abbia qualcosa di sublime, e di toccante.

15 commenti:

Dice ha detto...

il mondo cartaceo attrae tutti. per me è qualcosa di indescrivibile "vivere" un libro, entrare nella mentalità di chi lo ha scritto, immedesimarsi nei protagonisti.
quando poi finiscono è una tragedia, ne vorresti sempre di più.

Lieve ha detto...

Comprendo perfettamente la sensazione ;)
Quando leggi un libro che ti piace, vorresti allo stesso tempo arrivare alla fine e che...non finisse mai ^^

Mushin ha detto...

Viaggiare restando seduti sul letto. L'Universo, dentro a un libro, non ha confini. Ricordo ancora quelle passeggiate nel Borneo, o le astronavi in viaggio verso Aurora, o le caverne dei nani. E mi fa rabbia pensare che per qualcuno tutto questo sia solo un merce da vendere. Come se non avesse a che fare con qualcosa che ci rende diversi dagli altri animali: la possibilità di esprimerci e di contaminarci con nuove esperienze.

Lieve ha detto...

:)
Mushin, tu non hai idea di quanto anche io venerei la carta stampata.
Forse ci siamo incontrati qualche volta, sai? Sarà stato in una di quelle grotte di nani o magari su un altro pianeta ;-)

dawoR*** ha detto...

se si leggesse di più,ma molto,molto,molto di più - il mondo sarebbe meno sbagliato :) dawoR***

(la disabitudine alla lettura grippa le meccaniche mentali)

Fabioletterario ha detto...

Io senza libri proprio non resisto... Sono sommerso, e me ne vanto...

Anonimo ha detto...

davvero?
io ci provo.
ma spesso trovo qualcosa che mi ferma..

Nuvola ha detto...

Ahimè sono una lettrice incostante e me ne dolgo.
Sto rimendiando però.. ò.O

Lieve ha detto...

Naturalmente io sono i linea con Fabio, su di me i libri esarcitano un'attrazione fatale .__.
Voi, ragazzi, dovreste solo lasciarvi catturare ;)

Anonimo ha detto...

io credo che leggere ci arricchisca di vita ma non ci insegni un bel niente su come vivere.
e purtroppo si sbaglia a si continua a sbagliare...
e si capisce ciò che si legge solo quando lo si è già vissuto.
(ultimamente mi illuminai sentendo una canzone che per 30 non mi aveva detto niente!)
pw

Fabioletterario ha detto...

Nel mio caso è fatalissima! :-)

Anonimo ha detto...

Leggere è scoprire. E' rivelazione di misteri che nemmeno noi stessi ci sognavamo di poter, un giorno, inseguire. Qualcuno ebbe a dire: "meglio leggere o vivere?". Credo che le due cose siano non in antitesi ma complementari, e vi sia in esse il vizio di fondo dell'accostamento finalizzato ad una scelta.

Mi è capitato, qualche anno fa, di vivere il passaggio di una studentessa parigina, in un tramonto autunnale vicino la Tour Eiffel, e sentire la vita scorrere in un suo sorriso rivolto a me che cercavo sulla cartina la strada che portasse al mio albergo.

Mi è capitato di leggere, la meravigliosa storia dei Buendía, in "Cent'anni di solitudine", e sentire, di nuovo, scorrere la vita sulle pagine del libro.

Credo che entrambe le cose indirizzino la loro complementarietà alla formazione del Sé e al modo di percepire gli accadimenti. Leggere migliora il vivere.

Saluti

Lieve ha detto...

@Cuore in inverno, forse, come diceva il nostro Anonimo, leggere non insegna a vivere, ma ho la profonda convinzione che cambi la nostra percezione della vita, e già questo è importante. La lettura apre la mente al mistero, alla meraviglia, alla profondità del sentire e del capire...è per questo che hai potuto scrivere quelle parole e avere quelle sensazioni per la ragazza parigina e per i Buendia...Cioè, sicuramente non solo per quello, ma sono certa che qualche poesia o qualche brano sepolto nella tua mente, ti ha aiutato a vedere quel briciolo di incanto in loro...
Grazie per essere passato^_^

@Anonimo...mi incuriosisce sapere qual è la canzone che ti ha illuminato dopo tanto tempo o__0
Per quanto riguarda ciò che dici della vita certo...l'unico modo per imparare a vivere è farlo, e su questo non ci piove ;)

Anonimo ha detto...

Perché vita insignificante? :( Sarà solo diversa, magari, dai confini più ristretti (eppure...) ... ma non insignificante. Non credo. La penso in altro modo.


Saluti,

Capitano 8)

Lieve ha detto...

Hai ragione, insignificante non è la parola giusta, forse avrei fatto meglio a dire "poco appariscente" ;)

Ripassa quando vuoi Capitano ^^