lunedì, maggio 31, 2010

Pregando per un sì

 Maggio è il mese dei matrimoni, ma quest'anno ho inviti che arrivano fino a luglio. Non so cosa ne pensiate voi ma per me partecipare a un matrimonio è quasi sempre drammatico. Non mi sto riferendo allo stress vestito/capelli/regalo, che comunque mi procura qualche capello bianco nei giorni precedenti, è la giornata in sè che richiede pazienza zen e forza da samurai.
I matrimoni degli amici sono il meglio che può capitare: con un po' di fortuna ti schiaffano al tavolo dei single e nessuno è nella condizione di dirti niente, ma quando a sposarsi è un parente...
Ovviamente tutto il parentato è presente, e per chi non lo sapesse il mio surclassa di gran lunga quello del "Mio Grasso grosso matrimonio greco", tutto il percorso casa-chiesa-ristorante è un enorme slalom per evitare che una zia commossa o un biscugino smarrito ti si appiccichi per rievocare matrimoni passati (alcuni dei quali furono celebrati prima della tua nascita) e operare confronti. Al ristorante ti è preclusa ogni via di fuga: mentre sei lì a gustarti il tuo risotto alle pere e taleggio senti una mano che si posa sulla tua spalla e la prozia Giasmina, in piedi dietro di te, rievoca il suo matrimonio ai tempi della guerra e il menù a base di cavoli e cicoria. Non che la prozia interrompa una conversazione particolarmente interessante visto che essendo tu (e per tu intendo io) la cugina più accomodante sei stata usata come jolly nella sistemazione dei tavoli (9 persone in un tavolo da 10 ...chi aggiungiamo?).
Ed eccoci al lancio del bouquet.. Tu sei lì che ti gusti il tuo trancio di tonno in crosta di pistacchi e una cugina ti dice "Vieni! C'è il lancio". "Sì sì, precedimi". Poco dopo una testimone "Preeesto, c'è il lancio del bouquet"..."Oh ma allora mi affretterò, vai tu intanto". E poi arriva un'anziana parente di qualcuno che ti dice la stessa cosa, e poi viene un'amica degli sposi, e poi arriva tua zia, e poi arriva la damigella e poi, nel caso tu non avessi capito che sta per essere lanciato il bouquet arriva tuo padre. Ma insomma, lo volete capire che non ho nessuna intenzione di fare a botte con la testimone per prendere un mazzo di fiori usati?!!
Lo hanno capito, ma sperano di aver capito male fino a che con passo tremante non ti si avvicina una antica tris trisavora che ti sussurra la domanda fatidica, appesa nell'aria da un bel po', ma che nessuno aveva osato fare "Ma tu, quando ti sposi?"