mercoledì, novembre 24, 2010

Se la signora Flo ordina tu obbedisci!

 Lo sapete, vero, che cambio lavoro quasi con la stessa frequenza con cui si cambiano i calzini? Si, certo che lo sapete, solo pochi mesi fa vi ho fatto conoscere la straordinaria capacità di concentrazione di V. mentre oggi mi ritrovo a rimpiangere quelle amene conversazioni su insalate, borsette e dinosauri. Ora la vita è diventata più dura, ora, nella MIA vita c'è lei! Colei che per motivi di privacy chiamerò la Signora Flo. No, non cambiate pagina! Non dovete credere che la Signora Flo sia solo un mio problema! Perchè quando finirete di leggere avrete scoperto che le Signore Flo sono un problema comune! Un problema di tutti! Una piaga che affligge l'umanità! La signora Flo è all'apparenza giovane ma se la conosci bene capisci che non è vero: non può essere giovane chi non ride mai e per quel che ne so io lei è coetanea dell''uomo di Neanderthal. La signora Flo va pazza per il cinema di avanguardia francese, in lingua originale, anche se non ne capisce una parola. La Signora Flo ha le gambe blu perchè il supertacco da 15 le provoca danni alla circolazione, ma non se ne lamenta, perchè è il suo modo in più di guardarti dall'alto in basso. La signora Flo veste i suoi tailler e le sue camicette ricamate anche se l'abbigliamento comune è jeans e maglietta, perchè la Signora Flo non scende al livello degli altri! Lei fa finta di non vederti se ti incontra per strada o simula una telefonata per non parlare con te.
E poi, la signora Flo è intransigente. Mai, mai sia detto che la signora Flo non si affretti a far notare che la colpa, una colpa qualsiasi, sia tua, sia vero o no non importa, sta a te dimostrare la tua innocenza! E dimostrarla non basta: perchè la Signora Flo sia contenta devi trovare un nuovo colpevole! E se, ahimè, la colpa è invero della Signora Flo, rassegnati, perchè in quel caso la colpa resta sempre tua, perchè sì! Non dice mai grazie, perchè non è chic, non sorride, per prevenire le rughe, ti chiede se hai un minuto quantunque sia evidente che non ce l'hai e quando pronuncia il tuo nome l'unico pensiero che ti attraversa la mente è "Numi dell'Olimpo, e adesso cosa vorrà ancora da me!?"
La signora Flo è il male, un male che fa la manicure, ma pur sempre il male! E non dirmi che non ne conosci anche tu una così, perchè in quel caso l'unica alternativa possibile è che anche tu sei una signora Flo!

giovedì, novembre 11, 2010

Zero Gradi di separazione

 A volte curioso tra le statistiche del mio blog. A parte le chiavi di ricerca, che sono un divertimento che condivido con molti, mi piace scoprire da dove vengono i malcapitati lettori di questo spazio presunto. I motori di ricerca conducono in questa sconclusionata isoletta, indifferentemente, navigatori del Nord, del centro e del Sud, di città piccole e grandi. Al solito, a queste scoperte, la mia mente vaga, e si chiede quanti di quei naufraghi ritornano poi coscientemente su questi lidi, quanti trovino davvero quello che cercano, e quanti vi restano per più del battito di un cuore e, se vi restano, cosa leggono, cosa gli piace. Non è una domanda sterile: le leggerezze di cui nutro queste pagine sono le cose che mi colpiscono nella vita di ogni giorno, mi interessa sapere se sono le stesse di altri. E poi ci sono le visite più inaspettate, un po’ come una scampanellata alla porta di casa, a mezzanotte. L’anno scorso avevo un lettore svedese, assiduo fintanto che sono stata assidua nello scrivere.
Avevo un lettore svedese. Non è una cosa veramente rara, non come sbancare il superenalotto, eppure da bambina potevo sognare di vincere la lotteria ma non potevo certo immaginare di avere, un giorno, un lettore svedese! In un certo senso, avere un lettore svedese, è qualcosa al di là di ogni immaginazione, al di là della mia immaginazione almeno. Il mio lettore svedese, inconsapevolmente, ha aperto la mia mente perché la sua silenziosa presenza mi ha reso possibile immaginare lettori e scrittori di ogni altra parte del mondo, mi ha reso possibile realizzare, veramente che non esistono più separazioni. Un concetto palese, nell’era di internet, ma che solo questo fatto concreto mi ha fatto metabolizzare.
Ora che non lo trovo più nelle statistiche mi manca un po’.
Come può essere strano il mondo. Legami insospettabili, potenziali e mai nati, persone che non sanno chi sei, eppure, un po’ ti conoscono.