mercoledì, ottobre 31, 2007

Streghe, cappelli e cappotti

Fra qualche ora andrò a zonzo per la città a ricercare un cappello adatto alla serata che si avvicina. Non sono particolarmente ammaliata dalle tradizioni d'imporazione, ma ogni scusa è buona per stare in compagnia, se poi ci scappa qualche pasticcino e qualche caramella, meglio ancora! Per la notte di Ognissanti niente nasi finti, niente parrucche....non ne ho bisogno u_u, un cappello a punta sarà perfetto per farmi calare nel ruolo da strega (._.)
Che poi, diciamolo...noi donne siamo tutte un po' streghe, non è così? Ci sentiamo belle e eleganti se vestiamo di nero, tendiamo a fare comunella tra noi in caso di crisi e... gli incantesimi ci vengono naturali ;)
Per non parlare del modo che abbiamo di distorcere la verità o_°. Prenderò ad esempio la giornata di ieri, di shopping con la mia mamma. Evento atteso e gradito, fino a quando ha realizzato che intendevo comprare un modello di cappotto che non le piace. Entriamo nel primo negozio e...non c'è, con suo gran sollievo. Ne usciamo e la prima frase che dice è "Niente, si vede che quest'anno non va più di moda e non li fanno". o_° Non fosse che uso anche io gli stessi trucchetti, forse ci sarei cascata :P

lunedì, ottobre 29, 2007

Non solo lettere d'amore...

Che io sia un po' grafomane, credo si sia intuito, ma le mie manie scrittoree non si esauriscono in questo blog.
Oggi rimuginavo su quanti condividano con me un'altra passione...ritengo che fino a dieci anni fa fossimo ancora in tantissimi, ma adesso mi chiedo se non sia anacronistico tenere una corrispondenza cartacea.
Ebbene sì, avete capito benissimo: nel mondo di internet e della posta elettronica, dei videofonini e della messagistica istantanea, mi capita ancora di comprare un francobollo e di imbucare una lettera. Compio questi gesti ormai desuesi così come compirei un caro rituale, e in effetti lo è.
Prima scelgo la carta, poi la penna e poi mi prendo del tempo, che sia davvero tutto mio, per comporre le frasi e condensare in quelle parole l'essenza di me e della mia vita e mentre scrivo provo a immaginare l'effetto di quelle frasi su chi leggerà. Naturalmente anni fa il volume della mia corrispondenza era molto più rilevante. Con gli anni, di tutte quelle persone che non avrei mai incontrato ne è rimasta solo una.
Però credetemi, ogni volta che il postino porta con sè una lettera, un pacchetto, una cartolina, per me è una grande gioia.
Oggi dunque mi chiedevo cosa avrebbero pensato di tutto ciò i miei "lettori per caso" e mi chiedevo se qualcuno di loro vivesse un'esperienza simile alla mia. Allora, che cosa mi dite?

venerdì, ottobre 26, 2007

Furon visioni, piume d'angelo, imprecisi messaggeri. Ma non fu un sogno...

Mai come in questo periodo sto pensando "all'attimo fuggente", alla necessità di afferrare le occasioni, le persone, i desideri entro quella piccolissima frazione di secondo in cui si ha l'occasione di farlo.
Quante possibilità sprecate, quante vie non intraprese e, sempre, quanta ansia.
In teoria vivere dovrebbe essere semplice come respirare, però quando respiriamo, non pensiamo all'atto di inspirare e espirare aria e quindi, forse, ma dico solo forse, occorrerebbe pensare di meno e vivere di più. Non si tratta di cose incompatibili, ma è scientificamente dimostrato che gli esseri umani possono fare al meglio solo una cosa per volta...
Quanta saggezza in quello che faccio. Quanti dei miei pensieri precedono ognuna delle mie azioni. Eppure ripenso a domenica, al modo in cui ho bandito ogni pensiero e mi chiedo se non sia quella la mia vera natura...Ecco, ci sono cascata ancora, sto di nuovo pensando troppo, e forse sono anche scivolata nel malinconico, quando tutto ciò che intendevo comunicare era una grande gioia.
Cieli tersi e venti pungenti che portano da lontano il profumo della pioggia, il suono di un violino per strada, i colori di un autunno dolciastro e il calore di una mano amica...
La vita può ancora sorprendere, stregare...ma l'incanto non va capito o pensato o riflettuto, va sentito e vissuto nell'attimo in cui appare.

mercoledì, ottobre 24, 2007

Ammazza la vecchia

Una mattina come tante, in una caffetteria a sgranocchiare brioches e bere cappuccini con una amica che non vedevo da tempo.
Naturalmente facciamo quello che fanno tutte le amiche quando si riincontrano dopo mesi di lontananza: chiacchiere e pettegolezzo selvalggio.

Mi sembra un passatempo non dico lodevole, ma non dannoso.
Ci stiamo aggiornando sulle reciproche calamità affettive/lavorative/familiari e perchè no, anche su quelle altrui che da un cumulo di golfini e maglioni accatastati sul divanetto accanto al nostro, con un giornale di sopra, salta fuori il naso di una vecchia, una specie di Miss Marple de Noiartri che ci dice "Ma non la finite! Sempre a parlare delle stesse cose! Vi conosco io! Ma non c'avete niente da fare?!..." E giù altre cose. o_0 Io ero shoccata da cotanta cafonagine, tanto più che per sentire quello che dicevamo la vecchia deve aver puntato verso di noi il suo cornetto acustico, la mia amica, che non ha molta tolleranza, ha imbruttito la vecchia e l'ha zittita con poche parole...Ma dopo poco quella ha avuto la malagurata idea di inveire nuovamente contro noi due al che Ros si è alzata, è andata dal caffettaro e gli ha detto che se non la faceva smettere di insultarci chiamava la sorveglianza... o_0 Ottima mossa, la vecchia ha taciuto...Però davvero...Non potete capire che odio che mi ha fatto...Io ho sempre rispetto per gli anziani, per certi versi sono meglio di uno scout...ma questa qui...

lunedì, ottobre 22, 2007

Contemplando rose rosse...

Ho sempre avvertito, fortissimamente, la sensazione di non essere che un granello insignificante dell'universo. A volte la percezione di quelle grandezze mi facevano sentire il calore di un grembo materno ma più spesso la sensazione era di solitudine e di abissi siderali.
Poi invece mi capita, come adesso, di riuscire a pensare a più dimensioni. Credo che nella filosofia orientale sia un'esperienza vicina al satori, o all'illuminazione che dir si voglia.
E' in momenti come questi che gli oggetti, le parole, il mondo, si svelano e il pulviscolo di esistenze appaiono per quello che sono: microcosmi nel macrocosmo.
E non ti senti più così insignificante, e l'universo là fuori non è più così immenso.
L'universo là fuori non è più così diverso da te e scopri che dentro di te puoi trovarci di tutto. Un caldo grembo, una landa di ghiaccio...

sabato, ottobre 20, 2007

Spazi emozionali

Tanto per cambiare, oggi parlerò di futilità, ma lo farò in modo tale da sembrare seria (u_U) . Intanto, come molti sanno io ho una sorella gemella. Il che mi porta a dire di essere stata in "doppia" sin dal grembo materno e quella è una località in cui, i più, hanno diritto a una singola. Non fraintendete, io ADORO avere una gemella e ADORO mia sorella, ma è il modo migliore per spiegarvi le parole che campeggiano nel titolo.
Per il 90% delle persone che conosco io non sono Ada (e neanche Lieve), non sono l'eccentrica indossatrice di cappotti colorati, non sono la strimpellatrice di chitarra da quattro soldi o un'anonima scribacchina senza talento, o perlomeno lo sono, ma non solo. Prima di ogni altra classificazione e definizione ed epiteto e soprannome io sono "una delle gemelle". Qualcuno, a questo punto, ha già intuito cosa intendo per spazio emozionale?Forse no, perchè al solito sono stata prolissa e per nulla chiara.Mi chiedo: in un mondo in cui, per mancanza di spazio, costruiamo grattacieli sempre più alti e automobili formato micromachine, e detersivi concentrati e pc portatili...in un mondo che è già così stretto, non è proprio possibile alle persone, avere uno spazio tutto per sè nella mente degli altri? Che bisogno c'è di stringersi anche lì? Avrò diritto a uno spazio emozionale tutto mio nella mente di chi mi vuole bene? Forse ce l'ho ma, diamine! E' così difficile dimostrarlo?

Diceva una certa volpe a un certo Piccolo Principe "Le parole sono fonte di malintesi..." quindi usiamole con criterio!

venerdì, ottobre 19, 2007

Eravamo 4 amici al bar...

Ma non volevamo cambiare il mondo.
A volte tutto quello che ti serve è poter parlare di cavolate: telecamere nascoste nella piazza del paese, ragazze che ricevono improbabili proposte di matrimonio, tradimenti filmati in diretta tv...
Stasera, per la prima volta in questo ottobre, ho sentito per strada l'odore delle caldarroste. Indossavo una sciarpa e mi ci sono accoccolata un po' di più, è stato il mio pensiero all'inverno che sta arrivando...
Strana cosa l'inverno con i suoi venti gelidi, la neve, il freddo ... io lo associo sempre con il thè che profuma di miele, con le fiamme di un caminetto che non ho, mani calde che sfiorano il viso, biscotti alla cannella...
C'era qualcosa di estremamente importante che volevo scrivere stanotte, c'era davvero eppure adesso non so più cosa sia...

mercoledì, ottobre 17, 2007

Il fascino dello schermo

Com'è che ogni volta che guardo qualcosa alla T.V. nel momento clou, nell'esatto istante in cui è di vitale importanza ascoltare una frase, qualcuno, nella stanza in cui mi trovo avverte il bisogno impellente di chiedermi a quanto vengono le castagne al chilo, o se nella parmigiana ci vuole o no il pecorino?
o_0 A me ste cose mi mandano in bestia, così come le soste davanti allo schermo... Ho una zia che adora prendere radiazioni direttamente davanti la tv, non lo so perchè, ma mi ricorda una falena gigante.
Mia madre invece ha la sindrome da zapping selvaggio, e io lo zepping non lo tollero proprio, alla fine non capisci un tubo di nessun programma quindi tanto vale scegliere! Ed è inutile cambiare durante la pubblicità, tanto sì sa che le danno in contemporanea su tutti i canali...

lunedì, ottobre 15, 2007

Se cerchi l'anima in una corda di chitarra

Tempo fa la musica si è rotta dentro di me, e ha fatto così male che ho pensato che proprio di musica fosse fatta la mia anima.
Non mi dava più conforto, non mi dava più niente.
Ora non tocco più i tasti del pianoforte e la chitarra prende polvere in un angolo della stanza, eppure potrei giurare che a volte la musica vibra appena sotto la custodia...
Ho diviso le ultime ore della sera con un'improbabile compagnia di segretarie tristi, personal trainer, musicisti e chef. Abbiamo condiviso note di bossanova suonate da uno strumento vecchio e amato. E per me è stato come se finalmente la musica vivesse ancora. Era lontana dal darmi il conforto, ma quantomeno mi ha dato misura di tante cose, e dell'amore.
L'eco di ciò che hai provato nella tua vita resta per sempre dentro di te, come ogni nota che hai ascoltato. E se ci fai attenzione puoi anche scoprire che quell'amore e quelle melodie non sono poi così diverse.

domenica, ottobre 14, 2007

Di storie campate in aria non se ne ha mai abbastanza.

Quando non mi dispero per i miei amori fasulli, cerco di essere produttiva. Addirittura posso arrivare a lavorare. Da brillante neolaureata di questo paese, non potevo che essere una precaria che si barcamena in compiti che farebbe meglio a lasciare ad altri, ed è per questo che per tre ore a settimane dispenso la mia conoscenza in un istituto professionale o.O. Non che lì se ne senta il bisogno, della mia sapienza, ma volete davvero che mi importi?
Sono un'esperta di quella scuola pressapoco da 8 giorni ma ho stabilito un record entrando di prepotenza nell'immaginifico vortice del pettegolezzo scolastico. E scusate tanto se è poco. Fonti attendibili parlano di un mio flirt con l'esperto della classe a fianco. Tutto ciò è disdicevole: possibile che se sto con qualcuno devo essere l'ultima a saperlo?!
Ho capito di essere sospettata di tresca quando una rappresentanza di alunni di 5° D dopo essersi accertati della mia identità -sono una prof giovane e gnocca, fosse mai che ci fosse un errore- mi hanno posto qualche vaga domanda sul prof che avevo salutato durante l'intervallo, e che poi era il loro ^_^'. Era evidente che fossero stati inviati dalle loro compagne di classe a scoprire chi c@**# fosse quella che si era fermata a parlare con il loro nuovo prof preferito (o_°).
Fortuna che non guido o temo mi ritroverei a breve le gomme tagliate , nun si sa mai.

venerdì, ottobre 12, 2007

Duetti, ombrelli e parrucchieri.

Come ogni ragazza depressa che si rispetti ho bisogno anche io di distrarmi in tutti i modi possibili. In effetti sono arrivata a pensare che per stare bene dovrei vivere in un circo o comunque fare qualcosa che mi riempia tutto il tempo ma purtroppo non faccio niente del genere, e quindi mi prendo le mie piccole distrazioni e mi accontento di quelle. Come le canzoni "a ostacoli", quelle che canto nel locale di Giusy, con Marco che arriva di soppiatto alle mie spalle e mi prende in braccio, oppure con Giusy che mi salta addosso nel tentativo di ghermire il microfono. Ebbene sì, sono questi i miei svaghi. Poca roba, direte voi, ma me lo faccio bastare.
Talvolta provo un senso di gratitudine immensa per le persone che mi stanno vicine. Ce ne sono due che...niente, semplicemente sono fantastiche..
Sicuramente la passeggiata di ieri, sotto l'ombrello, con Marco, non la dimenticherò mai. E siccome cantavamo come dei pazzi, penso che ci sia anche un nutrito gurppo di persone che non se ne dimenticherà o.0
Io e lui, tra l'altro, insieme facciamo sfaceli...Stasera lui era conteso tra una rossa e una mora e, anche se lui è esigente, c'è da dire che erano carine. Io a un certo punto ero circondata da uomini:chi mi offriva da bere, chi mi offriva un passaggio, chi mi offriva lezioni di chitaraa o.o, sinceramente una roba del genere non mi era mai capitata. Sarà merito della scollatura, boh. Per una simpaticissima coincidenza statistica, uno dei miei nuovi amici è un parrucchiere, per uomo. Da questa breve esperienza posso dedurne che ai parrucchieri non gay piacciono il karaoke, biagio antonacci e io o.0, e davvero non lo so se è un bene...
Certo c'è una sottile soddisfazione a sentirsi apprezzati, seppure da cozzi, però tante volte, l'ammirazione la desideriamo da una sola persona...

giovedì, ottobre 11, 2007

Di ragazze stupide e uomini che girano con i picconi per frantumare i loro cuori

Esistono i terremoti, gli tsunami, le eruzioni vulcaniche. Cataclismi così radicali che ridimensionano e ridisegnano il mondo che conosciamo, e di tanto in tanto la cronaca ci segnala questi avvenimenti. Ciò di cui non parla la cronanaca sono i terremoti dell'animo. Eppure, curiosamente, è qualcosa che tutti prima o poi imparano a conoscere.
Qualcosa si spezza dentro di noi e di riflesso tutto ci diventa estraneo, proprio come il nostro volto riflesso nei cocci sparpagliati di uno specchio..
Il mio terremoto lo sto vivendo adesso.
In tutta sincerità non so come affrontarlo.
Non sono la prima donna a sentirsi tradita, offesa, ingannata e crudelmente, spietatamente tormentata e ferita nei suoi sentimenti ma...da un amico? Da una persona alla quale, da vecchia, immaginavo avrei presentato i miei nipotini?
Non potrò più credere a nulla e non vorrò farlo, ora che ho conosciuto la vera mancanza.
Il ragazzo che ha avuto questi catastrofici effetti sulla mia psiche, è una persona che non mi ha mai dato nemmeno la possibilità di sfogarmi. Man mano che io intuivo la portata del suo inganno lui si allontanava. Quando mi sono finalmente resa conto di non essere la persona speciale che lui mi aveva sempre detto che ero e gli ho chiesto di darmi almeno una conferma, un sì o un no per mettermi l'anima in pace, lui è scomparso. Senza nè un sì nè un no. Senza permettermi neanche di capire se potevo credere a qualcuna delle parole che a fiumi aveva riversato nella mia testa. Non che una risposta, a questo punto, cambi davvero qualcosa, ma la sua mancanza di rispetto è stata totale. Due anni di affetto, cancellati in un colpo di spugna? Due anni per concludere i quali non reputa necessario neanche spendere una parola di addio...Ma come diamine fa? Io non me ne capacizzo. Tutto questo silenzio, adesso, mi fa pensare che anche prima ero sola, ma non me ne accorgevo. E questo silenzio era l'unica cosa che non volevo sentire.

mercoledì, ottobre 10, 2007

Spazi mancanti

Vorrei galleggiare, in un luogo senza pareti, senza sofitti, senza gravità. Possibile invece che il mondo mi suggerisca soltanto claustrofobia?
Dove sono finite le corse che facevo da bambina? Dove sono le risate senza respiro, gli orizzonti immensi, le parole e gli sguardi che ti sfiorano il cuore e ti fanno sentiire leggera?
Come è possibile che venga a mancare la terra sotto i piedi? Non avere più un posto proprio in cui tornare, sentirsi estranei al mondo, perdere un amico senza un perchè o un percome e senza nemmeno un addio?
E dove mi porterà la tempesta che si avvicina? Forse in nessun luogo. Forse in un posto vicino, forse, finalmente, a casa.