
Trattasi di uno di quei fenomeni conosciuti nel mondo animale come simbiosi, per cui due esseri anche molto differenti tra loro - nel caso specifico un soggetto femmina, saccente e logorroico con una spiccata propensione al controllo e un soggetto maschio approssimativo e amante del calcio e del quieto vivere, imparano a coesistere e a trarre beneficio dalla reciproca compagnia. Un po' come avviene tra i gamberetti e le anemoni di mare. A dire il vero, lo avevo sempre un po' sospettato, ma non avrei mai detto che qualcuno me lo avrebbe confermato.
Potete anche non credermi, ma sono convinta che essere quel tipo di donna, non sia poi così difficile. Siete liberi di pensare che lo dica per autodifesa o per pura presunzione, ma mi basterebbe poco per diventare quella che sa sempre in che cassetto stanno i calzini, dice la cosa giusta al momento giusto e non dimentica mai i compleanni. E' questione di disciplina e educazione, di regole e di modelli. Io credo sia molto più difficile accettare la propria natura, specialmente se è naif e sognante. E' difficile perché devi venire a patti col pensiero che nuoterai per sempre sola in un mare sconfinato. E' un pensiero triste, che fa capire come mai siano in tanti a cercare accordi come quello di cui sopra. Io per il momento resisto. Forse un giorno incontrerò qualcuno che sorriderà della mia goffagine e non se ne curerà. O magari, chissà, capitolerò e imparerò ad attaccare i bottoni e archiviare le bollette. Al momento non accadde nulla di tutto ciò. Me ne sto qui, in questo oceano senza fine. E so solo che non sono un dannatissimo gamberetto.