lunedì, dicembre 03, 2012

Ballando al buio

Negli ultimi tempi mi rendo conto di essere diventata più cinica e sospettosa. Non è sempre stato così ma...imparo dai miei errori.
Penso ancora che le cose belle possano accadere solo però, non le do per scontate e non mi aspetto che tutte le storie abbiano un lieto fine. Ma queste cose, le cose belle, le storie felici,  io le apprezzo. Mi prende quasi il magone quando osservo persone che dovrebbero essere felici che si struggono per delle cazzate. Allestiscono tragedie. Volutamente cercano di attaccare ad altri il loro malcontento. Vogliono essere compatiti e sostenuti nelle loro mattane. Già lo so che a questo punto qualcuno mi dirà che parlo per invidia oppure che non posso giudicare i sentimenti e le insicurezze delle persone. Ma io lo faccio. Io giudico e come! Si può dire che ho aperto un blog apposta per farlo! E' vero che la ricetta della felicità non esiste, ma dovrebbe essere vietato per legge essere infelici per, e scusate se mi ripeto, cazzate. Se sei alta un metro e settanta e pesi 45 chili, non puoi lamentarti di essere ingrassata, specialmente se non è vero. Ma anche se lo fosse, e allora?Almeno tua madre non dovrà preoccuparsi di vederti morire di fame. E meno che mai puoi lamentarti di questa cosa davanti a una ragazza di un metro e 50 che di chili ne pesa 90,  e quando la stessa ti fa notare "Va be' su, non farne una tragedia, altrimenti io mi dovrei sparare", risponderle "No, però sai, tu sei così di costituzione, mentre io ho le ossa sottili"...
Non puoi stare a lamentarti con l'amica che è stata appena mollata dopo 5 anni di fidanzamento perché il tuo ragazzo invece di regalarti il solitario ti ha fatto un misero rubino "che nemmeno si intona con i tuoi occhi" e magari rimarcare dicendo "Almeno tu che sei single non hai di questi problemi..." . E sì, sono proprio problemi.

Oppure ti lamenti perché una persona, molto più qualificata e competente di te, ha avuto la promozione al posto tuo. O perché, per guadagnare di più, ti hanno chiesto di fare degli straordinari. O perché le due settimane per andare in Brasile, te le danno solo ad agosto, ma tu volevi andarci quando lì era estate. Sta a vedere che per farti contento invertiamo le stagioni!
Non commento proprio casi analoghi sulla salute delle persone (p.e. "tu almeno non hai problemi con il parcheggio"...Si commenta da sola).

A tutto questo io dico BASTA. Ma si ascoltano quando parlano? Non pretendo che abbiano sensibilità e  delicatezza per le persone che  stanno loro accanto, no, quello sarebbe già un livello superiore di maturità e consapevolezza. Chiedo solo che non si rendano ridicoli. Perché quando l'effetto comico passa negli altri lasciano solo una grande tristezza.
Siamo davvero un'umanità e una generazione incapace di essere felice?

Se è così abbiamo sbagliato qualcosa.

6 commenti:

Palin ha detto...

Il problema è che gli altri non contano. L'egocentrismo è studiato ad arte e portato al parossismo.

Diceva bene il sommo, "non ti curar di lor..." eccetera eccetera.

Lieve ha detto...

A volte non me ne curo e passo, altre volte invece è troppo difficile...
Qualcuno diceva anche che nessun uomo è un'isola...Su questo non ne sarei così sicura..C'è gente che non ha nessuna considerazione per coloro che ha intorno ed è completamente e perfettamente autoreferenzale.
Ciao Palin :)

Anonimo ha detto...

Cara Lieve, concordo pienamente con te. Sensibilità e delicatezza? Queste parole sono state cancellate da ogni vocabolario esistente! Ho sperimentato tante, troppe volte le "sferzate", le cattiverie gratuite sulla mia pelle che ora non ci faccio più caso. Le futilità degli altri abbattono le "ragioni" più importanti, come la malattia, tanto non intaccano loro...forse bisognerebbe essere più apatici al mondo che ci circonda...è sempre bello leggerti! Un bacio, Barbara <3

Clode ha detto...

quoto tutto!! Sottolineo e sottoscrivo!
C'è gente davvero ridicola...

Incantatore ha detto...

La capacità degli esseri umani di crearsi volontariamente motivi di infelicità anche quando non ci sono è notevole.
Imparare a essere sereni, felici, è difficile, e spesso non si sa come fare.
L'ego ragiona in questo modo: "Qualcosa mi manca. Anche se materialmente ho tutto, sento un certo vuoto dentro. Allora metto su una scena da martirio, così gli altri si accorgono di me e mi compatiscono! Oh io amo quando tutti mi compatiscono e sono solidali con me!"
Ma gli altri non provano simpatia per questo atteggiamento.
È una ricerca di attenzione esteriore incapace di soddisfare la sete di felicità. Non la soddisfa nemmeno, credo, quando è giustificata, in quanto le attenzioni altrui dopo un po' stancano. Tantomeno lo fa quando è maldestra e del tutto ingiustificata come nei casi che hai citato.

Abbiamo sbagliato qualcosa, sì.
E, come al solito, quello che sbagliamo è DOVE cerchiamo il nostro appagamento.

UIFPW08 ha detto...

Ci vuole davvero un BASTA !! meglio ricominciare.
Maurizio